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Ammaina bandiera in Afghanistan: il commento di C. Bertolotti per Radio 1 RAI

Il commento di C. Bertolotti

La guerra in Afghanistan è ufficialmente persa. Le truppe straniere si ritirano dall’Afghanistan, lasciando il paese in eredità proprio a quei talebani che furono cacciati da Kabul venti anni fa e che ancora oggi sono affiancati da al-Qa’ida,

Talebani che continuano a combattere e ad ottenere successi, con la conquista di quelle stesse basi militari che le forze straniere lasciano in consegna alle forze di sicurezza afghane. Una spregiudicatezza che si traduce in un assoluto mancato rispetto di tutti i punti dell’accordo negoziale sottoscritto in Qatar, che di fatto vincola solamente Washington a lasciare al più presto il paese.

Esercito e polizia afghani non sono in grado di contenere l’offensiva talebana, ormai alimentata dall’entusiasmo di chi sa di aver vinto la guerra e di non avere più ostacoli di fronte a sé. E sempre più numerose sono le diserzioni e i passaggi di soldati e poliziotti al fronte talebano.

Il governo afghano, in balia degli eventi, sta facendo e farà il possibile per sopravvivere, in primo luogo a sé stesso e alle lotte intestine tra i vari gruppi di potere che oggi guidano il paese. Ma non impedirà l’avvio di una nuova fase di quella guerra civile di fatto iniziata nella seconda metà degli anni 70.

Lo scenario più probabile è dunque quello di una progressiva avanzata dei talebani che imporranno l’Emirato islamico di cui si sentono portatori e difensori.




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