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Ucraina (D+95) Lotta per il Donbas: come i russi stanno imparando dai propri errori. Il commento del Generale Mick Ryan

di Mick Ryan, AM, Strategist, Leader & Author, Retired Army Major General

@WarintheFuture

Nei 95 giorni trascorsi dall’invasione della Russia in #Ucraina, ho esplorato l’adattamento e il modo in cui le istituzioni militari imparano durante la guerra. Oggi esamino ciò che le ultime due settimane nel Donbas ci dicono su come i russi stanno imparando nella battaglia di #adattamento in corso.

Sir Michael Howard ha scritto in “The Uses and Abuses of Military History” (trad. Gli usi e gli abusi della storia militare) che le istituzioni militari normalmente sbagliano la guerra successiva, per lo più per ragioni che sfuggono al loro controllo. Pertanto, una virtù importante per le organizzazioni militari deve essere l’adattabilità agli eventi inattesi.

A marzo ho esplorato il concetto di adattamento in guerra e il modo in cui gli sforzi di trasformazione della Russia dal 2008 sembrano aver ottenuto miglioramenti minimi a livello tattico e strategico. Nelle ultime settimane, i russi hanno compiuto progressi costanti, anche se lenti, nella condotta della loro offensiva orientale nel Donbas. Progressi che indicano comunque come i russi stiano apprendendo dai loro precedenti fallimenti.

Prima di esplorare questo aspetto in dettaglio, è necessaria una breve deviazione per definire un quadro di riferimento utile ad esplorare dove i russi hanno appreso. Le organizzazioni militari utilizzano questi principi per addestrare i soldati, sviluppare tattiche comuni e organizzare le formazioni di combattimento e di supporto. Principi che si traducono in direttive, di fatto “verità essenziali” sulla condotta pratica di guerre, campagne militari e operazioni di successo. Nel contesto di questa analisi dell’apprendimento russo, spiccano in particolare tre principi di guerra: la selezione e il mantenimento dell’obiettivo, la concentrazione della forza e la cooperazione.

In qualsiasi azione militare, l’obiettivo deve essere semplice, ampiamente compreso e nei limiti delle forze disponibili. Gli obiettivi bellici iniziali della Russia erano di ampio respiro e non prevedevano un massiccio aiuto militare occidentale all’Ucraina. È diventato presto chiaro che questi obiettivi erano al di là delle capacità militari russe. I russi stavano usando un esercito d’invasione più piccolo di quello dello Stato che stavano attaccando, e hanno fallito. Più di recente – come evidenziato nei briefing degli alti ufficiali russi – hanno consolidato le loro mire verso obiettivi più ristretti nell’est del Paese. E hanno spostato le loro forze per avere maggiori possibilità di raggiungere questi obiettivi strategici più limitati.

Concentrazione degli sforzi. Il successo in guerra spesso dipende dalla concentrazione delle forze militari nel momento e nel luogo più opportuno. Questa dovrebbe essere supportata da sforzi come le operazioni informative e la diplomazia per amplificare l’impatto delle forze militari. A livello più elevato, Mosca ha nominato un alto generale come comandante generale della campagna ucraina. Egli ha supervisionato un approccio brutale e distruttivo nella parte orientale, ma è probabile che i russi vedano i loro limitati guadagni come grandi successi.

Ma sostenere l’apprendimento tattico per generare un vantaggio operativo sarà una sfida significativa, date le altre carenze della leadership russa. È troppo poco, e troppo tardi?

Ciò impone una questione più ampia: quale potrebbe essere l’impatto di tale apprendimento tattico russo sulla condotta complessiva della guerra? E data l’intensità delle operazioni orientali della Russia, saranno ancora in grado di effettuare operazioni offensive dopo le prossime settimane?

Questo dipende dalla logistica russa, dalla strategia difensiva ucraina, dall’afflusso di aiuti occidentali e dalla condotta di offensive ucraine altrove che potrebbero distrarre le forze russe. E l’adattamento tattico a breve termine (anche se difficile) è più semplice dell’adattamento strategico a lungo termine. Murray, Knox e Bernstein hanno scritto: “È più importante prendere decisioni corrette a livello politico e strategico che a livello tattico. Gli errori nelle operazioni e nelle tattiche possono essere corretti, ma gli errori politici e strategici vivono per sempre“.

La Russia ha dimostrato una certa capacità di imparare dai suoi fallimenti tattici. Ma la sua capacità nazionale di imparare e adattarsi agli impatti economici, diplomatici, informativi e di altro tipo della sua strategia fallimentare di invasione dell’Ucraina resta da vedere. Questo probabilmente prolungherà la guerra.

Editore Claudio Bertolotti, Direttore START InSight, @cbertolotti1

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