Riprende l’offensiva afghana contro i talebani (C. Bertolotti a Radio 24)

L’intervento del Direttore di START InSight Claudio Bertolotti a Radio 24

Il presidente afghano, Ashraf Ghani, il 13 marzo, ha disposto che le forze armate debbano passare ad una “modalità offensiva” contro i talebani e gli altri gruppi di opposizione armata, a seguito dell’aumento delle violenze.

Quale la situazione sul terreno e quali le conseguenze della decisione di Ghani?

L’approccio offensivo annunciato da Ghani?

Prevedibile e previsto. È l’inizio della nuova fase della guerra civile.

Lo stato afghano, consapevole della possibilità di tracollo, gioca l’ultima carta: quella dell’offensiva militare. Ma l’esito è scontato: non sono riusciti gli Stati Uniti con 140.000 truppe e il supporto aereo (dagli elicotteri ai bombardieri), non ci riusciranno l’esercito e la polizia afghani, con 300.000 uomini mal addestrati, sotto equipaggiati e fortemente demotivati.

Prepariamoci al contro alla rovescia che ci porterà a uno scenario simile a quello che nel 1994 portò alla caduta del governo di Najibullah e consegnò il paese ai Mujaheddin.

I Talebani

La forza attuale dei talebani si attesta intorno a 60.000 militanti operativi sui circa 200.000 elementi totali.

L’Afghanistan risulta per il 70 percento presidiato dai talebani «con carattere permanente» e per un altro 17 percento «sostanziale» mentre il loro controllo effettivo sarebbe su quasi la metà del paese.

I talebani hanno una capacità di comando e controllo in 36 distretti (8,8 percento del territorio) popolati da almeno 2,5 milioni di persone, e che hanno la possibilità di porre sotto il proprio controllo altri 104 distretti “a rischio” (25,6 percento del territorio).

Finanze talebane: 1,5 miliardi di dollari, il 60% entrate dal business del narcotraffico, parliamo di centinaia di milioni di dollari.

Le Forze di sicurezza afghane

Sono poco più di 300.000 unità, tra forze armate e polizia: numeri importanti ma molto deludenti sul piano qualitativo.

Oltre il 60 percento dei 121 miliardi di dollari destinati dagli Stati Uniti per la ricostruzione dello Stato afghano è stato speso per le forze di sicurezza.

Sul piano operativo, le forze afghane sono deficitarie a livello di organici, equipaggiamento e addestramento, ossia quei fattori necessari a porre in sicurezza le aree sotto controllo dei talebani.

In particolare, l’esercito è in grave difficoltà: sul totale di 101 unità di fanteria, solo una è classificata come pienamente “pronta al combattimento”; su 17 battaglioni situati nelle province di Kandahar e Zabul, dove i talebani sono in grado di muoversi e operare senza essere contrastati, 12 unità hanno una capacità operativa classificata come “limitata”.