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Sicurezza energetica e accesso all’acqua: la sicurezza del Mediterraneo secondo la “5+5”

La storia ci ricorda che quando cambia la fonte di potere dominante, cambiano anche i rapporti di forza che dominano la politica internazionale.

Coerentemente con questo principio e nell’ottica di cooperare per la sicurezza e la stabilità del Mediterraneo, i Ministri della Difesa aderenti alla “5+5 Defense initiative” (Italia, Francia, Spagna, Malta, Portogallo, Mauritania, Marocco, Libia, Algeria, Tunisia) in occasione della riunione ministeriale tenuta a Rabat (Marocco) lo scorso 16 dicembre, hanno discusso e approvato il documento di ricerca, e gli indirizzi di policy in esso contenuti, dal titolo: “Risorse idriche e energia rinnovabile come strategia per la stabilità futura nello spazio 5+5“. Il documento, a cui ha contribuito il ricercatore senior e rappresentante unico per l’Italia Claudio Bertolotti, direttore di START InSight, è stato illustrato al Sottosegretario di Stato alla Difesa Matteo Perego di Cremnago.

Non c’è dubbio che il “sistema Mediterraneo” sia attualmente sottoposto a un forte stress. Deve affrontare la crisi economica e il problema della dipendenza energetica, le difficoltà di approvvigionamento di materie prime e di semiconduttori, l’accesso sempre più critico alle risorse idriche e alimentari, la sicurezza delle vie di comunicazione e la protezione delle infrastrutture critiche sottomarine.

Così come non c’è dubbio che l’accesso all’acqua, alle risorse alimentari e all’energia, associato alle conseguenze del cambiamento climatico e alle relazioni e agli equilibri internazionali, sono e saranno sempre più gli elementi in grado di determinare il livello di stabilità o instabilità dell’area mediterranea.

Questo intreccio di ambizioni, aspettative legittime, a cui si aggiungono i fattori della geopolitica, spesso appaiono inconciliabili tra loro, ma sono queste le sfide che la nostra generazione ha di fronte e deve risolvere.

Lo sappiamo, ma non dovremo mai stancarci di ricordarlo in ogni occasione, che tutti i paesi dell’area mediterranea sono minacciati dalla scarsità d’acqua e si trovano ad affrontare, da un lato, l’aumento della domanda di acqua e la concorrenza tra i diversi utenti: condizioni che costringono i governi a cercare alternative diverse dalla costruzione di nuove dighe e infrastrutture per i trasferimenti interregionali. Dall’altro lato, gli stati devono affrontare una situazione che sta peggiorando sotto l’effetto del cambiamento climatico e della cattiva gestione delle risorse idriche.

Relativamente al contesto energetico, lo spazio mediterraneo è caratterizzato da un notevole aumento delle importazioni di energia convenzionale, l’80% dei paesi appartenenti all’area del Mediterraneo occidentale, sono grandi importatori di energia fossile. Una situazione che richiede soluzioni alternative per soddisfare l’aumento del fabbisogno energetico ed evitare la produzione di gas serra.

In particolare, con riferimento all’approvvigionamento e alla produzione di energia, esistono approcci contrastanti sugli aspetti di accesso e sfruttamento delle energie rinnovabili. Da un lato quello razionale e pragmatico che si fonda sulla sostenibilità e tiene conto delle effettive esigenze collettive, capacità, tempi e difficoltà (tecnologiche e strutturali); dall’altro c’è l’approccio pericoloso dell’ambientalismo ideologico, basato sulla convinzione controproducente e insostenibile dell’abbandono delle tecnologie e delle risorse energetiche attuali senza progressività e su una base puramente temporale.

Governi e decisori politici dovranno attuare politiche realistiche che devono essere economicamente e ambientalmente sostenibili. In questo contesto, lo sviluppo e l’utilizzo dell’energia nucleare, terza fonte energetica mondiale e principale fonte di energia non inquinante, gioca un ruolo decisivo in termini di contenimento dell’inquinamento globale.

I contenuti del documento di ricerca 2022 della “5+5 defense initiative”

Il tema di ricerca 2022 “Water Resources and Renewable Energy as a Strategy for Future Stability in the 5+5 Space” è strategico e di estrema attualità dato che l’acqua e le energie rinnovabili sono sempre più consumate, di fatto rappresentando una questione politica ed economica di primaria importanza.

“Acqua pulita e accessibile per tutti” è l’obiettivo numero 6 nell’elenco degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) adottati dalle Nazioni Unite nel 2015. Di vitale importanza per la vita umana, e coerentemente con il principio enunciato dalle nazioni Unite, i dieci paesi dello spazio 5+5, le loro popolazioni, gli agricoltori, allevatori e industriali, attribuiscono grande importanza all’acqua.

Per quanto riguarda le energie rinnovabili (solare, eolica, idraulica, geotermica) che sono inesauribili e sostenibili ma che richiedono ancora elevati costi di produzione, il loro interesse sta diventando sempre più rilevante in conseguenza dei cambiamenti climatici e della scarsità di combustibili fossili.

Oggi il mondo si trova di fronte a un importante punto di svolta della sua storia poichè la crescita demografica e lo sviluppo industriale stanno imponendo un elevato e crescente consumo di risorse energetiche e idriche.

Risorse idriche. I Paesi dell’area 5+5 dispongono di notevoli risorse idriche, ma il 90% della disponibilità è locata nei Paesi settentrionali dell’area; al contrario, Aleria, Marocco e Tunisia sono in situazione di penuria. Alcuni paesi come Malta e la Libia sono caratterizzate da un consumo superiore alla capacità delle loro risorse rinnovabili e sono tra i 10 paesi con meno risorse idriche al mondo.

Fabbisogno energetico. Il contesto energetico dell’area 5+5 è caratterizzato da un notevole aumento dell’importazione di energia convenzionale; l’80% dei suoi paesi sono grandi importatori. Si tratta di una situazione che impone la ricerca di soluzioni alternative per soddisfare l’aumento del fabbisogno energetico e allo stesso tempo evitare un aumento della produzione di gas serra. È quindi essenziale promuovere lo sviluppo e l’utilizzo di energie rinnovabili. In particolare, l’abbondanza di risorse energetiche solari ed eoliche è un fattore che accomuna i paesi della sponda sud dell’area 5+5.

Idroneno verde (Green hydrogene): L’idrogeno verde, prodotto dall’elettrolisi dell’acqua alimentata da fonti energetiche rinnovabili, può essere utilizzato per contribuire alla decarbonizzazione dei settori e delle aree produttive più difficili da elettrificare.

Energia nucleare. Lo sviluppo del nucleare ha contribuito alla riduzione degli effetti negativi del cambiamento climatico sui paesi industrializzati. Nel 2018, l’energia nucleare ha contribuito per il 10,1% alla produzione mondiale di elettricità, imponendosi quindi come terza più grande fonte di produzione di elettricità al mondo.

Quali gli aspetti di rilievo evidenziati dalla ricerca?

1. Risorse idriche, criticità dell’area “5+5”:

a) Almeno 3 paesi (Algeria, Marocco, Tunisia) si trovano in una situazione critica (≤ 1.000 m3/hbt/anno),

b) sfruttamento eccessivo delle acque sotterranee (fossili), perdite nelle reti e sprechi,

c) inquinamento delle risorse e impatto del cambiamento climatico,

d) carenze in alcuni quadri giuridici e scarso sviluppo delle capacità.

2. Risorse idriche, punti di forza dell’area “5+5”:

a) Ricchezza di risorse naturali,

b) Diversi partenariati a livello di istituzioni internazionali,

c) Reale volontà dei governi di attuare il diritto all’acqua e il suo accesso per tutti,

d) Grande potenziale in termini di energia sostenibile.

3. Energie rinnovabili, criticità dai Paesi dell’area “5+5”:

a) Mancanza di incentivi nei quadri legislativi esistenti,

b) Debolezza dei programmi di capacity building,

c) Mancanza di integrazione regionale dei mercati dell’energia e delle reti elettriche,

d) Affidamento a materiali e minerali rari per la produzione di tecnologie a basse emissioni di carbonio.

4. Il potenziale dei paesi membri nelle energie rinnovabili

a) Importanti capacità umane e materiali per investimenti nel settore delle energie rinnovabili,

b) Disponibilità di importanti risorse rinnovabili,

c) Il continuo sostegno dello Stato al nuovo settore energetico,

d) Il riconoscimento dell’accesso alle fonti energetiche come «priorità di sviluppo nazionale».

Alcune raccomandazioni condivise dai ricercatori con i Ministri della Difesa dell’iniziativa “5+5”

  1. I limiti nella parte meridionale dell’area 5+5 possono essere superati attraverso l’elaborazione di una strategia nazionale organica specifica per lo sviluppo delle energie rinnovabili, basata principalmente su:
  2. Istituzione di un quadro giuridico e normativo attraente per gli investitori privati;
  3. Creazione di un quadro istituzionale che copra i diversi aspetti del settore;
  4. Capacity building nella ricerca scientifica e nelle tecniche innovative nei settori delle Energie Rinnovabili e dell’Idrogeno;
  5. Elaborazione di un quadro finanziario e di incentivi;
  6. Istituzione di una piattaforma di assistenza tecnica comprendente:
  7. sensibilizzazione e formazione dei consumatori;
  8. filiera e servizi di gestione e manutenzione di impianti solari ed eolici; e
  9. standard per i fornitori di apparecchiature e servizi (tecnici e distributori di prodotti di energia rinnovabile) al fine dell’efficientamento del sistema in termini di costo-efficacia;
  10. Istituzione di un programma di trasporto e distribuzione dell’energia elettrica che promuova il commercio e l’interconnessione dell’energia per migliorare l’integrazione regionale;
  11. dipendenza dell’accesso all’energia da processi produttivi redditizi che contribuiscano alla creazione di posti di lavoro e alla riduzione della povertà;



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