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Ucraina: il rischio di una strategia difensiva russa. Il commento del generale Mick Ryan

di Mick Ryan, AM, Strategist, Leader & Author, Retired Army Major General

@WarintheFuture

Mentre l’offensiva dell’esercito russo continua a est, è probabile che a breve termine le forze di Mosca possano raggiungere il limite massimo della loro capacità offensiva. In questo quadro, oggi esploro cosa potrebbe significare per i russi il passaggio a una strategia difensiva in Ucraina.

L’esercito russo ha tentato di riavviare i suoi sforzi in Ucraina. Ha sostituito alti comandanti accusati di fallimento, ha riorganizzato le unità di combattimento, ha iniziato a consolidare le posizioni difensive a nord di Kharkiv e ha condotto ulteriori attacchi missilistici strategici in tutta l’Ucraina.

Raggiunto il livello massimo di capacità operativa russa

L’attuale fulcro operativo delle forze russe è concentrato sul fronte orientale e, in particolare, nell’attività di messa in sicurezza della regione del Donbas. Rispetto alle grandi aspirazioni di Putin nei primi giorni della guerra [quello che si sta definendo] è un obiettivo relativamente modesto. E nonostante il ridimensionamento dei suoi obiettivi, l’esercito russo sta ancora lottando per compiere progressi significativi di fronte all’ostinata difesa degli ucraini e al massiccio afflusso di aiuti militari occidentali. Migliaia di soldati russi sono stati uccisi o feriti e centinaia di veicoli blindati distrutti nell’est del Paese. Nonostante tutto questo sforzo, nell’ultimo mese Mosca ha ottenuto limitate conquiste territoriali.

È possibile che, per supportare la loro offensiva a est, i russi possano lanciare attacchi nelle regioni di Zaporizhia e Kherson. Ma, data la portata della mobilitazione militare ucraina, la quantità di aiuti occidentali e la dimostrata incapacità dei russi di intraprendere con efficacia operazioni su larga scala, è improbabile che anche questo possa portare a risultati significativi. Per questo motivo, è probabile che la capacità russa di continuare le operazioni offensive sia vicina a raggiungere il suo limite massimo.

Gli ucraini hanno corroso la capacità fisica, morale e intellettuale dell’esercito russo. Putin e l’alto comando militare continueranno a chiedere sforzi, progressi e risultati, ma a un certo punto, nel prossimo mese o due, ogni capacità di farlo sarà esaurita. Troppe unità da combattimento russe vengono sprecate, e troppi soldati e giovani ufficiali non hanno la volontà di dare la loro vita per un’istituzione che non riesce nemmeno a nutrirli adeguatamente.

Le quattro sfide per i russi: difensiva, governance, insurrezione, morale

Ma pur a fronte di questa situazione, non dobbiamo illuderci che questo significhi “sconfitta” per i russi, o che questi possano presto lasciare l’Ucraina. Al contrario, i russi passeranno semplicemente a una strategia difensiva. Se a prima vista ciò può sembrare una semplificazione dei problemi dei russi in Ucraina, in realtà solleva una nuova serie di sfide.

La prima sfida è che non avranno più l’iniziativa. L’esercito russo, in una strategia difensiva, sarà in modalità di reazione [e non più di azione]. L’esercito ucraino potrà decidere dove e quando ingaggiare i russi. [In tale possibile scenario], l’iniziativa strategica, operativa e tattica spetterebbe agli ucraini. Questo darebbe all’alto comando militare ucraino flessibilità riguardo al momento, al luogo, alla forza e alla sequenza delle inevitabili controffensive che condurrà per la riconquista dei territori occupati.

Una seconda sfida per i russi è rappresentata dal fatto che molte delle loro unità passeranno dalle operazioni militari [di manovra] alle attività di “supporto all’occupazione”. In effetti, i soldati dovranno diventare governatori nelle aree dell’Ucraina che ancora detengono e che cercano di convertire in colonie russe. Questo non solo sottrarrà [più di quanto già non sottragga] forze militari per la difesa dalle operazioni ucraine, ma richiederà una serie di capacità e competenze normalmente non presenti nelle istituzioni militari russe, in primis la capacità di amministrazione civile. E, come già i russi hanno [amaramente] scoperto in Siria e in Cecenia, [questo è un esercizio] straordinariamente costoso.

Una terza sfida per gli occupanti russi, che andrà ad aggravare i loro già enormi problemi, è che probabilmente dovranno affrontare un movimento di resistenza insurrezionale. Come gli ucraini hanno dimostrato nel corso di questa guerra, sono un popolo fiero, determinato e coraggioso. Ci sono già notizie di insorti ucraini che operano nel sud del paese e, con il passare del tempo, questo fenomeno è destinato ad aumentare nelle aree sotto il controllo dei russi. E i russi sono ben consapevoli del fatto che questi insorti saranno ben sostenuti dall’Occidente.

Infine, l’esercito russo ha un problema di morale. Nel suo saggio su Foreign Affairs, Dara Massicot (@MassDara) descrive una “cultura dell’indifferenza verso il proprio personale che compromette fondamentalmente l’efficacia dell’esercito russo”. A questo problema culturale si sono aggiunti i numerosi rapporti delle agenzie di intelligence e dei media sulle diserzioni dell’esercito russo, sull’incapacità di recuperare i propri morti e sulla mancanza di sostegno alle famiglie dei militari.

I limiti di un esercito di occupazione

Queste sfide peseranno tanto di più quanto più con il trascorrere del tempo e saranno intensificate da un’occupazione a lungo termine caratterizzata da soldati mal guidati, destinati all’amministrazione delle aree occupate, impegnati in una guerra insurrezionale e [con la pia illusione] di conquistare i cuori e le menti degli ucraini patriottici. E l’impiego di un esercito di occupazione imporrà la presenza costante di un gran numero di russi, molti di più di quelli attualmente dispiegati.

La recente decisione ucraina di porre termine alla difesa dell’acciaieria di Mariupol ha rappresentato una piccola vittoria di Pirro per i russi. Ma è improbabile che l’esercito russo ottenga altri piccoli successi di questo tipo. Man mano che la loro offensiva orientale perderà slancio, i russi dovranno così inevitabilmente passare a una strategia difensiva: nel farlo, il loro esercito dovrà affrontare una nuova serie di sfide, sempre più difficili.




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