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Swiss Jihad. Le Temps ricostruisce i dettagli di un attentato sventato

Un’inchiesta del quotidiano svizzero Le Temps racconta in modo dettagliato i retroscena di un attentato sventato su suolo elvetico.

Alcuni sostenitori svizzeri dello Stato Islamico avevano/avrebbero progettato di fare esplodere, nel maggio del 2019, alcune cisterne di idrocarburi nelle vicinanze dell’aeroporto di Ginevra. Al centro del piano, quale “istigatore”, ci sarebbe il noto jihadista Daniel D. -conosciuto con il ‘nom de guerre’ o ‘kunya’ Abu Ilias al-Swisri, 25enne ora detenuto nelle carceri curde e convertitosi all’Islam nel 2013-.

Nel 2015, Daniel D. aveva raggiunto il Califfato, operando poi nell’Amnyat -nel ‘dipartimento’ di pianificazione degli attentati all’estero, in soldoni-. Si sa come per lo Stato Islamico le operazioni in Europa per mano di radicalizzati dei diversi paesi avessero grande valore, più del viaggio verso i territori del jihad. Daniel D. sarebbe rimasto in contatto con diversi radicalizzati della scena svizzera (l’inchiesta ricostruisce i contesti con precisione). Nel 2014 attorno alla moschea di Petit-Saconnex si era formato un gruppo di radicalizzati convertiti (“…dell’Islam, comprendevamo soprattutto la nozione del jihad, era una scusa per esprimere la nostra violenza”, spiega uno di loro citato da Le Temps) a cui appartenevano tra l’altro anche Kevin Z. e Nicolas P. che sono stati recentemente condannati in Marocco in relazione all’inchiesta sulla decapitazione delle due turiste scandinave nel 2018. Durante la permanenza nel Califfato, Daniel D. sarebbe poi venuto a contatto con altri combattenti provenienti da cantoni diversi. Le informazioni circa le intenzioni degli jihadisti rossocrociati sono state segnalate ai servizi svizzeri dalla controparte americana, che a sua volta le ha apprese dai documenti requisiti all’ISIS. Ginevra non era l’unico obiettivo nelle mire dello Stato Islamico e dei suoi accoliti svizzeri.

Daniel D., riporta Le Temps, figura su una lista dell’Interpol di 173 jihadisti che potrebbero commettere attentati suicidi.

L’articolo è disponibile sul sito del quotidiano in lingua francese.




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