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Chi sono i seguaci di QAnon e perché vengono considerati un serio pericolo per la democrazia?

Chi sono i seguaci di QAnon e perché vengono considerati un serio pericolo per la democrazia?

di Andrea Molle 

Secondo una recente indiscrezione del giornalista Marc Endeweld, il Presidente francese Emmanuel Macron sarebbe pericolosamente vicino al mondo delle teorie cospirazioniste. In particolare, sarebbe ossessionato dalla “Teoria della Sostituzione”, cioè l’esistenza di un piano per “eliminare” i popoli europei sostituendoli con immigrati africani. Anche Italia sono molti i cittadini che pensano che queste teorie abbiano fatto breccia nella politica mainstream. C’è ad esempio chi crede che Matteo Salvini sia un simpatizzante cospirazionista arrivando addirittura a creare dei gruppi di discussione online dedicati a scovare i segnali che, presumibilmente, il leader della Lega lancerebbe ai seguaci di QAnon, un movimento di origine americana che, anche grazie al lockdown, sta prendendo sempre più piede sia in Europa che in Italia.

Non esistono prove a conferma di queste ipotesi, ma si tratta di una situazione molto complessa. Diversi movimenti extraparlamentari, quelli che da sempre orientano il voto della galassia identitaria e militante verso l’estrema destra così come verso l’estrema sinistra, riprendono e amplificano i messaggi di QAnon e in generale del cospirazionismo. Accade dunque che per raccogliere consenso i partiti ufficiali rilancino, anche casualmente, quegli stessi temi e tormentoni nella loro propaganda, soprattutto sui social media. Spesso ciò avviene unicamente perché la retorica cospirazionista, fatta di nemici invisibili, “poteri forti” internazionali e spiegazioni semplicistiche, ha un grande successo mediatico. Tuttavia, nel farlo, i partiti si espongono al rischio di associarsi ad un movimento e una cultura politica estremamente pericolosi.

La retorica cospirazionista, fatta di nemici invisibili, poteri forti internazionali e spiegazioni semplicistiche, ha un grande successo mediatico. Accade che i partiti rilancino, anche casualmente, quegli stessi temi nella loro propaganda sui social media.

Cerchiamo dunque di fare un po’ di chiarezza su un fenomeno di cui si parla ancora poco, ma che presto potrebbe occupare le prime pagine dei quotidiani nazionali in Italia come altrove. Durante le elezioni presidenziali americane del 2016, il candidato repubblicano Donald J. Trump fu indicato come “il Prescelto” da diversi gruppi cospirazionisti che, da allora, hanno iniziato a seguirlo con crescente interesse fino a trasformalo nel loro Messia. A seguito della vittoria di Trump contro la candidata democratica Hillary Clinton, quelli stessi gruppi hanno acquisito sempre maggiore visibilità raccogliendosi sotto l’etichetta di QAnon, un movimento nato per riunire i sedicenti seguaci di un anonimo utente internet noto con il nome in codice “Q”. Dando avvio a una carriera di “gola profonda”, Q ha affermato di essere un esponente di alto livello dell’amministrazione Trump per poi iniziare a rivelare, progressivamente e tramite indizi che i suoi seguaci devono decifrare autonomamente, la supposta verità sull’esistenza del Deep State. I “poteri forti dello Stato Profondo”, come spesso viene tradotto dal pubblico italiano, sono una presunta cabala formata da politici, imprenditori e star cinematografiche rigorosamente di sinistra e dedite a rapimenti, sacrifici umani e culti satanici con l’obiettivo finale di raggiungere l’immortalità e asservire le masse mondiali. Una cupola degna delle migliori tradizioni pluto-giudaico-massoniche a cui Trump, aiutato da pochi leader mondiali suoi alleati, si opporrebbe strenuamente.

Le rivelazioni di Q: ciascun utente o gruppo può adattare il messaggio alle proprie esigenze e al proprio contesto. Per questo il movimento è considerato un open-world cospiratorio.

Insomma, almeno secondo QAnon, Trump sarebbe l’ultima speranza dell’umanità e di cui gli altri leader sovranisti sono gli alleati. Questo è ciò che gli analisti chiamano il core belief di QAnon, il nocciolo duro delle rivelazioni di Q, mentre in realtà ciascun utente o “gruppo di ricerca della verità” può integrarle con altri contenuti, modificandone o adattandone il messaggio alle proprie esigenze e al proprio contesto. Per questo il movimento è considerato dagli studiosi come un vero e proprio fai-da-te, un open-world, cospiratorio.

Sebbene questo gruppo cospirazionista sia nato come un fenomeno marginale e profondamente americano, grazie alla sua flessibilità ha poi preso velocemente piede su YouTube, dove creatori di contenuti conservatori come as esempio TRU Reporting o SGT Report channel hanno iniziato a produrre decine di video ispirati dagli indizi di Q ottenendo centinaia di migliaia di visualizzazioni. All’inizio del 2018 QAnon contava già su una vasta rete di canali YouTube, podcast e libri dedicati al Deep State, oltre agli immancabili gadgets a tema. Slogan e simboli di QAnon, come l’hashtag #WWG1WGA (“Where We Go One We Go All”), hanno iniziato a popolare l’ecosistema dei social media e dei movimenti conservatori e hanno fatto capolino nella vita quotidiana e nelle manifestazioni di supporto al presidente Trump. Allo stesso tempo QAnon ha mostrato il suo lato (ancora più) oscuro laddove diversi suoi seguaci sono stati implicati in molestie, atti di vandalismo, assalti a mano armata e perfino omicidi. Nel 2019 la breve ma intensa carriera del movimento è culminata nella designazione di QAnon come minaccia terroristica da parte dell’FBI; la prima teoria della cospirazione ad essere classificata tale.

Con quasi 1,5 milioni di seguaci, QAnon è stato certamente aiutato dalla recente pandemia e dalla conseguente diminuzione della fiducia nelle istituzioni. Il numero di Tweet correlati al QA è passato dai quasi 5 milioni nel 2017 a oltre 12 milioni nel 2020.

QAnon è stato aiutato dalla recente pandemia e dalla conseguente diminuzione della fiducia nelle istituzioni. In Europa il movimento conta più di 500.000 seguaci presenti su diversi social media.

Donald Trump rimane una figura chiave della narrazione cospirazionista e il movimento è per la maggior parte incentrato su temi cari all’America. Tuttavia stiamo assistendo a un boom di QAnon anche in Europa, dove il movimento conta ormai più di 500.000 seguaci presenti su diversi social media. In Germania, la seconda nazione per diffusione dopo gli Stati Uniti, QAnon ha fatto breccia tramite i movimenti di estrema destra e il sentimento anti-Merkel che sono cresciuti esponenzialmente durante il lockdown. Anche certi movimenti di sinistra, in particolare quelli legati alla galassia ecologista, sono però sempre più attratti dalla sua retorica. In Francia, dove il movimento è presente da più tempo sebbene in modo limitato, QAnon è penetrato grazie al movimento dei Gilet Gialli, mentre nel Regno Unito ha raccolto i primi consensi durante la campagna per la Brexit. In Italia la reale dimensione di QAnon è ancora largamente sconosciuta, ma la propaganda di Q è penetrata soprattutto nel messaggio della destra populista che vi accede tramite i diversi movimenti identitari che la sostengono apertamente e che ne hanno già abbracciato dichiaratamente la retorica.

Nel 2019 la breve ma intensa carriera del movimento è culminata nella designazione di QAnon come minaccia terroristica da parte dell’FBI; la prima teoria della cospirazione ad essere classificata tale.

I leader politici che utilizzano materiale di QAnon guadagnano migliaia di followers senza alcuno sforzo, semplicemente ripubblicando le “soffiate” di Q con un minimo di adattamento alla realtà italiana, come quando occhieggiano al movimento NO-MASK e NO-VAX, spesso in chiave cattolica, tipicamente contro la minoranza musulmana, o anche solo riallacciandole al concetto di “tradizione”, come nella presunta difesa alla famiglia tradizionale contro la cosiddetta “teoria Gender”, oppure relativamente allo “Scandalo di Bibbiano”. Ma se il guadagno è immediato, il vero costo può essere molto più elevato. Quando infatti un politico twitta “Mai fermarsi! Mai avere paura! Sempre avanti!”, o porge le sue congratulazioni per l’elezione di una deputata americana legata a QAnon, oppure quando sostiene l’esistenza di “poteri forti” ed élite “globaliste” è bene che sappia che si sta inconsciamente o meno portando sempre di più vicino alla retorica di un’organizzazione criminale che in America è considerata un covo di potenziali terroristi.

Immagine: “QAnon – Q Conspiracy – Deep State Trump” by mikemacmarketing is licensed under CC BY 2.0

Image via www.vpnsrus.com




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