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TRUMP, MUSK E LA FINANZIARIA “MAGRA-MAGRA”.

di Melissa de Teffè, dagli Stati Uniti – giornalista con Master in Diplomazia presso l’ISPI, esperta di politica statunitense, accreditata per START InSight presso il Dipartimento di Stato (US).

Se il mondo è un palcoscenico, allora siamo tutti in platea ad assistere a una tragedia che nemmeno Shakespeare avrebbe potuto scrivere.

Mentre la Camera dei deputati approva la legge finanziaria redatta dalla Casa Bianca, battezzata con enfasi trumpiana One Big Beautiful Bill Act – OBBBA – Trump e Musk hanno scelto di lavare i panni sporchi in pubblico, sfruttando le proprie piattaforme personali: Truth e X.

La scorsa settimana, come abbiamo già riportato, Musk ha lasciato il suo incarico di consulente federale dopo aver raggiunto il limite di tempo previsto dalle normative. Per prolungarne la collaborazione sarebbe servita l’approvazione del Congresso – un passo che Trump ha preferito non compiere, segnando così il primo segnale di rottura tra i due.

Secondo gran parte della stampa e degli analisti, all’origine della faida ci sarebbe proprio la legge finanziaria, come ha lasciato intendere lo stesso Musk.
 Tra i punti più controversi, i tagli alle sovvenzioni che avrebbero potuto favorire le industrie guidate dall’imprenditore: da Tesla a SpaceX, fino ai progetti legati all’intelligenza artificiale. Ma vediamo la finanziaria proposta da Trump e già firmata per una manciata di voti dalla Camera dei deputati.

🔻 Principali Tagli alla Spesa

1. Medicaid

Riduzione della copertura: Secondo il Congressional Budget Office (CBO), circa 10,9 milioni di persone perderanno l’assicurazione sanitaria entro il 2034, principalmente a causa di nuovi requisiti di lavoro e verifiche più rigorose dell’idoneità.  L’unico ad alzare la voce contro questa manovra, un esponente repubblicano di spicco, il senatore Josh Hawley del Missouri, che ha implorato il suo partito di non danneggiare il programma Medicaid, sostenendo che tagliare l’assistenza sanitaria per finanziare sgravi fiscali sia “moralmente sbagliato e politicamente suicida.”“Se i repubblicani vogliono essere un partito della classe lavoratrice — se vogliamo essere un partito di maggioranza — dobbiamo ignorare gli appelli a tagliare Medicaid e iniziare a mantenere la promessa dell’America alla sua gente che lavora,” ha scritto Hawley sul New York Times.

Restrizioni aggiuntive: Zero fondi per chi volesse cambiare sesso e per organizzazioni che somministrano servizi per l’interruzione di gravidanze, eccetto in casi di stupro, incesto o pericolo di vita della madre.

2. Istruzione

Prestiti agli studenti: I prestiti federali agevolati e diretti (Direct Subsidized Loans) sono un  aiuto finanziario offerto a studenti con difficoltà finanziarie. Il governo federale copre gli interessi maturati mentre lo studente è iscritto all’università. La proposta di Trump è di eliminare questi prestiti, obbligando chi non si può permettere gli studi universitari a ricorrere a prestiti privati per finanziarsi l’istruzione. Purtroppo i prestiti privati, spesso non offrono le stesse protezioni e opzioni di rimborso dei prestiti federali. Secondo l’Associazione Nazionale per l’Accesso al College e il Successo (NCAN), l’eliminazione dei prestiti sovvenzionati potrebbe aumentare il debito medio degli studenti universitari di circa 6.000 dollari, rendendo l’istruzione superiore meno accessibile per molti.  La proposta fa parte di un più ampio tentativo di ridurre la spesa federale, ma secondo gli esperti si teme che questi tagli aumentino le disuguaglianze nell’accesso all’istruzione superiore.  

4. Energia e Ambiente

Incentivi per l’energia pulita: Eliminazione di diversi crediti d’imposta introdotti dall’Inflation Reduction Act, inclusi quelli per veicoli elettrici e progetti di energia rinnovabile.

🔻 Tagli agli Incentivi per i Veicoli Elettrici

Il One Big Beautiful Bill Act prevede l’eliminazione di numerosi crediti d’imposta per veicoli elettrici, tra cui: Il credito d’imposta federale di $7.500 per l’acquisto di veicoli elettrici. Crediti per veicoli commerciali puliti e per stazioni di ricarica. La possibilità di trasferire i crediti di produzione di carburanti puliti. Secondo il Congressional Budget Office, la rimozione di questi incentivi genererebbe circa $191,7 miliardi di entrate tra il 2025 e il 2034.

💰 Principali Investimenti e Riforme Fiscali

1. Riforme Fiscali

Estensione dei tagli fiscali del 2017: Rendere permanenti i tagli fiscali individuali e aziendali introdotti nel 2017.

Nuove esenzioni:

  • Esenzione fiscale su mance e straordinari fino al 2028.
    • Aumento della deduzione standard a $32.000 per coppie sposate.
    • Aumento del credito d’imposta per figli a $2.500.
    • Aumento del limite di deduzione per le tasse statali e locali (SALT) da $10.000 a $40.000 per individui con reddito inferiore a $500.000.

2. Difesa e Sicurezza Nazionale

Spesa per la difesa: Allocazione di $150 miliardi aggiuntivi, inclusi $25 miliardi per il sistema di difesa missilistica “Golden Dome”.

Sicurezza delle frontiere: $70 miliardi destinati a infrastrutture di confine, sorveglianza e personale, con l’obiettivo di aumentare la capacità di deportazione fino a 1 milione di persone all’anno.

3. Infrastrutture ed Energia

📊 Incentivi per le imprese: Ripristino della piena ammortizzazione (full expensing) per investimenti in capitale dal 2025 al 2029

Ma cosa significa esattamente?

Tra le misure pro‑crescita del “One, Big, Beautiful Bill”, ci sono varie estensioni e ripristini temporanei dei benefici fiscali derivanti dalla Tax Cuts and Jobs Act (TCJA) del 2017:

  • Bonus depreciation – 100% oneri immediati –Invece del progressivo calo previsto, dal 2025 al 2029 le imprese potranno dedurre subito l’intero costo di macchinari, attrezzature e altri beni ammortizzabili
    • Expensing per fabbricati produttivi  – Per strutture non residenziali legate a produzione, manifattura, raffinazione e agricoltura: piena deduzione se l’investimento è iniziato tra il 19 gennaio 2025 e il 2028, completato entro il 2032.
    • Maggior deducibilità degli interessiRitorna una regola più favorevole che calcola i limiti sulla deduzione degli interessi basandosi su EBITDA piuttosto che su EBIT, valida anch’essa solo fino al 2029.

Benefici attesi

  • Miglioramento del cash flow aziendale: le imprese “capital-intensive” (manifattura, edifici, tech) guadagnano subito deduzioni intere, non rateizzate.
  • Riduzione del costo del capitale: secondo stime, ciò può tagliare il “user cost of capital” fino al 20 %, stimolando investimenti anche del +14 %.
  • Maggiore competitività internazionale: vantaggi fiscali su strutture e R&S in USA, adatti al rilancio della produzione interna.

⚠️ Prospettiva fiscale e limiti

  1. Tempistiche: tutte queste misure scadranno tra il 2029 e il 2030, creando un “fiscal cliff” se non verranno rinnovate.
  2. Costo per il bilancio: le estensioni costeranno tra i 30 e i 174 mld $ in dieci anni, contribuendo a un aumento del debito stimato tra 2,4 e 3,8 trilioni di dollari .

🧭 In sintesi

Fino al 31 dicembre 2029, le imprese possono dedurre subito:

100 % dei costi per beni ammortizzabili tradizionali.

100 % per investimenti in fabbricati produttivi (manifattura, R&S, agricoltura ecc.).

100 % per spese di ricerca e sviluppo nazionali.

Maggiori deduzioni per interessi passivi grazie al limite basato su EBITDA.

✦ È un incentivo fiscale stimolante, ma destinato a durare solo pochi anni, con scadenza tra il 2029 e il 2030.

🚀 Norme Importanti e Uniche – Notable and Unique Provisions

Regolamentazione dell’Intelligenza Artificiale: Moratoria di 10 anni sulla regolamentazione statale dell’IA, centralizzando la supervisione a livello federale.

La moratoria di 10 anni sulla regolamentazione statale dell’intelligenza artificiale (IA), prevista dalla One Big Beautiful Bill Act, ha lo scopo di centralizzare la supervisione dell’IA a livello federale e bloccare iniziative legislative autonome da parte dei singoli Stati.

Il perché di questa scelta:

🏛️ 1. Evitare un mosaico normativo

Senza una moratoria, ogni Stato potrebbe introdurre regolamenti differenti, creando un sistema frammentato e difficile da gestire per le aziende tecnologiche che operano su scala nazionale.  La centralizzazione garantisce uniformità delle regole e riduce i costi di conformità.

📈 2. Proteggere l’innovazione e gli investimenti

La legge riflette l’idea che un ambiente normativo stabile e prevedibile favorisca la ricerca e lo sviluppo, in particolare per aziende come OpenAI, Google, Meta, e Tesla. Si vuole evitare che regolamentazioni precoci rallentino o scoraggino innovazione tecnologica negli Stati con orientamenti più restrittivi.

🧱 3. Controllo politico e strategico

Il governo federale (in particolare l’amministrazione Trump) intende mantenere il controllo sulla definizione delle norme etiche e operative per l’IA, evitando pressioni locali o progressiste.

È una mossa per impedire che Stati come la California o New York impongano limiti severi che potrebbero poi diventare de facto standard nazionali.

⚠️ Critiche

Alcuni esperti e legislatori sostengono che la moratoria rallenta la protezione dei cittadini, ad esempio in merito a bias algoritmici, uso nei sistemi giudiziari, sorveglianza e privacy. C’è il timore che l’assenza di controlli locali favorisca un uso improprio dell’IA da parte di aziende private o dello Stato stesso. Oltre 260 legislatori statali provenienti da tutti i 50 Stati hanno firmato una lettera bipartisan indirizzata al Congresso, opponendosi alla moratoria. Essi sostengono che tale misura comprometterebbe la capacità degli Stati di proteggere i cittadini da rischi legati all’IA, come deepfake, discriminazioni algoritmiche e perdita di posti di lavoro.

  • Misure fiscali aggiuntive:
    • Imposizione di una tassa del 5% sulle rimesse inviate all’estero.
    • Aumento delle tasse su donazioni consistenti alle università.
    • Autorizzazione al Dipartimento del Tesoro di revocare lo status di esenzione fiscale alle organizzazioni non profit che sostengono il terrorismo.

Quindi all’interno della legge troviamo il secondo sgambetto di Trump a Musk con il taglio agli incentivi EV (Electrical Vehicles $7.500 per macchina) che ha accusato Trump di favorire i combustibili fossili mantenendo i sussidi per il petrolio e il gas, mentre elimina gli incentivi per l’energia pulita. Le ripercussioni sono state significative: le azioni di Tesla hanno subito un calo del 14% in un solo giorno, e Musk ha minacciato di interrompere il programma di veicoli spaziali Dragon di SpaceX, salvo poi ritrattare.

Terzo ed ultimo sgambetto:

❌ Nomina ritirata: Jared Isaacman – Miliardario e astronauta privato, noto per le missioni con SpaceX (Inspiration4, Polaris Dawn), e grande amico e alleato di Elon Musk, Isaacman ha espresso la convinzione che la sua associazione con Musk abbia giocato un ruolo significativo nel ritiro della sua nomina, affermando che “c’erano alcune persone con conti in sospeso, e io ero un bersaglio visibile”.
 E mentre i repubblicani osservano con crescente imbarazzo lo scontro tra i due colossi, tutti i media si dividono in due interpretazioni principali: era destino, oppure passerà.

Fra gli opinionisti indipendenti c’è la famosa Megan Kelly, che ha definito lo scontro tra Trump ed Elon Musk come una battaglia tra “Godzilla e King Kong”, sottolineando l’alto valore di intrattenimento ma minimizzandone l’impatto politico. Riguardo all’accusa di Musk sulle frequentazioni di Epstain dice: “Sappiamo già che Trump ed Epstein si conoscevano — non è una novità. Quindi se Elon insinua che Trump è “nei file”, cosa sta dicendo? Che è un pedofilo? Un pervertito? E…. l’amministrazione Biden avrebbe tenuto nascosta una cosa del genere. Stava correndo contro Trump!” –  Kelly conclude che nessuno ne esce davvero danneggiato: i repubblicani restano con Trump, i democratici non simpatizzano per nessuno dei due, e il disegno di legge andrà avanti.

Patrick Bet-David (PBD)

Più complessa l’analisi di Patrick Bet-David ed il suo team, che ha analizzato la frattura tra Trump ed Elon Musk in modo originale. Innanzi tutto, ha difeso la finanziaria che secondo lui è stata redatta da un uomo che da costruttore e non politico vede gli investimenti in modo diverso da altri. L’attacco di Elon Musk che insinua che Trump sia coinvolto nel caso Epstein. Secondo loro, non è credibile: se ci fosse stata anche solo una minima prova, i Democratici l’avrebbero usata durante la campagna elettorale. La conclusione condivisa è che Musk abbia usato l’accusa per “provocare” Trump, scegliendo una delle insinuazioni più esplosive possibili.

Un membro del panel ha suggerito che Musk non agisce solo per vendetta personale, ma che il tutto potrebbe far parte di una strategia politica orchestrata insieme a figure come Peter Thiel, per destabilizzare Trump perché non soddisfa le sue aspettative da “tecnocrate”. Infine, Patrick Bet-David ha ipotizzato che ci sia persino una piccola possibilità che tutto ciò sia una messinscena – un “operazione psicologica” – orchestrata per motivi ancora non chiari.

Musk, nel frattempo, ha lanciato un sondaggio online con oltre 2 milioni di partecipanti, chiedendo se sia il momento di creare un nuovo partito politico: oltre l’80% degli utenti ha risposto di sì, mostrando un forte interesse per una forza alternativa al sistema bipartisan. E questa è la vera notizia.

Fine Atto III, Scena I.  Il sipario cala… per ora.  Restiamo in attesa del prossimo colpo di scena.