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ANALISI DEL TERRORISMO SUICIDA IN AFGHANISTAN

A partire dalla descrizione della stratificata società afghana, del complesso intreccio culturale e dell’imprescindibile componente religiosa, il testo delinea un “identikit sociale del martire-martirio” in Afghanistan: i meccanismi, le ragioni, l’evoluzione del terrorismo afghano sono qui spiegati grazie a dati non filtrati, raccolti “sul campo”, e avvalorati dal confronto diretto con le parti in causa.
1a edizione  2010
pp. 160
Prezzo: € 21,00

Diversamente da quanto potrebbe far supporre la sua sempre più frequente presenza nelle cronache quotidiane, l’atto terroristico suicida è stato fino all’inizio degli anni Duemila sconosciuto agli afghani e lontano dalla loro cultura.
Durante i quasi due anni che ha trascorso in Afghanistan, in qualità di analista NATO, l’autore ha potuto studiare da una prospettiva “privilegiata” la natura e le caratteristiche del fenomeno, i suoi fautori, gli attori, il contesto pregresso e attuale in cui si sviluppa, le ragioni socio-politico-religiose che lo sostengono, i suoi rapporti con la politica internazionale, anche alla luce delle attuali strategie.
A partire dalla descrizione della stratificata società afghana, del complesso intreccio culturale e dell’imprescindibile componente religiosa, il testo delinea un “identikit sociale del martire-martirio” in Afghanistan: i meccanismi, le ragioni, l’evoluzione del terrorismo afghano sono qui spiegati grazie a dati non filtrati, raccolti “sul campo”, e avvalorati dal confronto diretto con le parti in causa. L’autore traccia così potenziali trend evolutivi e propone alcune soluzioni percorribili per mitigare gli scenari futuri, sinora poco incoraggianti.
Affiancando riflessione ed esperienza, il volume si rivolge non solo ad analisti, sociologi, storici, criminologi ed esperti di relazioni internazionali, ma anche a quanti intendano affrancarsi da una visione spesso viziata da pregiudizi o da errate associazioni con altri atti terroristici e comprendere meglio le specificità di un fenomeno complesso che si ripercuote, in modo sempre più significativo, anche sulle nostre vite.

Claudio Bertolotti è stato analista Nato in Afghanistan. Responsabile, in seno alla missione ISAF, della sicurezza della Kabul Multinational Brigade prima e del Regional Command Capital poi, di cui ha diretto la sezione Counter-intelligence, si è specializzato in Sociologia dell’Islam all’Università di Torino  ed ha difeso la sua tesi di dottorato sul fenomeno degli atacchi suicidi in Afghanistan.