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#ReaCT2022: il 3° Rapporto sul terrorismo e il radicalismo in Europa. Online il 24 febbraio

Disponibile dal 24 febbraio, in italiano e inglese, su osservatorioreact.it e su startinsight.eu (link diretto): presentazione, in collaborazione con Formiche.net, giovedì 24 febbraio 2022 sul canale web di Formiche.

È disponibile dal 24 febbraio in formato digitale e cartaceo #ReaCT2022 – La Rivista, il 3° Rapporto sul terrorismo e il radicalismo in Europa, che offre al lettore uno studio sulla sua evoluzione, le sue tendenze ed effetti, attraverso un approccio quantitativo, qualitativo e comparativo. Curato dall’Osservatorio ReaCT, il documento è composto da 15 contributi d’analisi su jihadismo e altre forme di estremismo violento che caratterizzano il panorama attuale e che durante la pandemia hanno acquisito ulteriore forza e visibilità, proponendo nel contempo casi studio, prospettive e riflessioni volte a portare un contributo concreto e a intavolare un dialogo continuativo con tutte quelle realtà -accademiche e istituzionali- che si occupano della questione e delle sue problematiche pratiche. #ReaCT2022 vuole essere uno strumento utile messo a disposizione di operatori per la sicurezza, sociali ed istituzionali, di giornalisti, studenti e del più ampio pubblico.

I numeri del terrorismo jihadista. Come ogni anno, il Rapporto si apre con la fotografia aggiornata del terrorismo di matrice jihadista in Europa, grazie alle informazioni raccolte nel database di START InSight, curato da Claudio Bertolotti, direttore esecutivo di ReaCT. Se la violenza di matrice jihadista può essere considerata marginale in termini assoluti, rispetto cioè al totale delle azioni portate avanti da gruppi e militanti di varie ideologie, essa continua ad essere rilevante sia per le conseguenze, che per il numero di vittime. La minaccia rimane dunque significativa ed è rappresentata oggi in particolar modo dagli attacchi da parte di individui che agiscono in modo autonomo, indipendente, spesso senza un legame diretto con l’organizzazione terroristica ma mobilitati da narrative jihadiste globali.

Nel 2021 gli eventi jihadisti sono stati 18, in lieve flessione rispetto ai 25 attacchi dell’anno precedente ma con un aumento di azioni di tipo “emulativo”, ossia ispirate da altri attacchi nei giorni precedenti: dal 48% del totale di azioni emulative nel 2020 al 56% nel 2021 (erano il 21% nel 2019). Il 2021 ha inoltre confermato la predominanza delle azioni individuali, non organizzate, in genere improvvisate e fallimentari che hanno progressivamente sostituito le azioni strutturate e coordinate caratterizzanti il “campo di battaglia” urbano europeo negli anni 2015-2017. Il terrorismo si conferma inoltre un fenomeno prevalentemente maschile: su 207 attentatori (dal 2014), il 97% sono uomini mentre l’età media è di 26 anni. Di rilievo negli ultimi anni è stato anche il ruolo di recidivi, attentatori già noti alle forze dell’ordine o con precedenti detentivi. Infine, va ricordato che anche quando fallimentare, un attacco terroristico ottiene un risultato favorevole che consiste nell’imporre costi economici e sociali alla collettività e nel condizionarne i comportamenti nel tempo. La limitazione della libertà dei cittadini è un risultato misurabile, che il terrorismo ottiene attraverso le proprie azioni: questo è il “blocco funzionale”, ottenuto nell’82% dei casi: un risultato che conferma il vantaggioso rapporto costo-beneficio a favore del terrorismo.

Estremismi violenti, radicalizzazione e casi studio. I contenuti del Rapporto. I contenuti complessivi del Rapporto 2022 spaziano dalla presentazione dei numeri e profili dei terroristi jihadisti in Europa, alla discussione sul Nuovo Terrorismo Insurrezionale (NIT), che trae ulteriore vigore e motivazione anche dal ritorno dei Talebani in Afghanistan; dall’esame del contesto sub-sahariano, dove operano organizzazioni jihadiste caratterizzate da una retorica globalista ma che restano profondamente connesse a dinamiche locali, all’impegno europeo nella prevenzione del radicalismo violento nei Balcani Occidentali; dai processi per terrorismo di cui si è occupato il Tribunale Penale Federale in Svizzera dal 2001 ad oggi, alle dinamiche delle comunità jihadiste online; dai nuovi orizzonti della radicalizzazione, che si sono allargati ulteriormente durante la pandemia e richiedono che si presti maggiore  attenzione alle dinamiche di gruppo e ai problemi sociali collegati alla violenza; ai focus sull’estrema destra, l’anti-semitismo di ritorno, il cospirazionismo, il movimento NoVax; fino ai casi studio sul reinserimento sociale dei minori radicalizzati e la deradicalizzazione nel contesto neo-nazista, che mettono in evidenza anche l’approccio e il  lavoro portato avanti dalle autorità italiane. Infine, il documento include considerazioni riguardo l’aggiornamento dei Terrorism Risk Assessment Instruments (TRA-I), che sono sviluppati con lo scopo di poter meglio valutare la minaccia rappresentata dai processi di radicalizzazione e dalle attività ad essi affini; riflessioni sugli scenari delle guerre future; la recensione del volume “Understanding radicalisation, terrorism and de-radicalisation. Historical, socio-political and educational perspectives from Algeria, Azerbaijan and Italy”.

ReaCT nasce su iniziativa di una ‘squadra’ composta da esperti e professionisti della società svizzera di ricerca e produzione editoriale START InSight di Lugano, del Centro di ricerca ITSTIME dell’Università Cattolica di Milano, del Centro di Ricerca CEMAS dell’Università La Sapienza e della SIOI sempre a Roma. A ReaCT hanno anche aderito come partner Europa Atlantica e il Gruppo Italiano Studio Terrorismo (GRIST).

L’Osservatorio ReaCT è composto da una Direzione, un Comitato Scientifico di indirizzo ed editoriale, un Comitato Parlamentare e un Gruppo di lavoro permanente.

Tutte le informazioni sul sito www.osservatorioreact.it info@startinsight.eu


La svizzera START InSight tra i promotori di ReaCT: l’Osservatorio su radicalismo e terrorismo alla Camera dei Deputati

Prevenire il radicalismo per contrastare il terrorismo. È il tema della mattina di studio in programma mercoledì 17 aprile con inizio alle 09.30 a Roma, presso la Camera dei Deputati, Sala “Tatarella” (Via Uffici del Vicario, 21), durante la quale verrà presentato ufficialmente ReaCT il nuovo Osservatorio sul radicalismo e il contrasto al terrorismo. L’evento è patrocinato dal Ministero della Difesa.

I vari interventi permetteranno di fare il punto della situazione in Italia e di ragionare su prospettive europee, offrendo spunti di lavoro.
Il Ministro della Difesa Elisabetta Trenta aprirà il convegno mentre al tavolo dei relatori siederanno Claudio Bertolotti (Ce.Mi.S.S.); Paola Giannetakis (Università Link Campus); Andrea Carteny (CEMAS); Marco Lombardi (ITSTIME); Andrea Manciulli (Europa Atlantica); Matteo Bressan (SIOI); Chiara Sulmoni (START InSight); Luigi Iovino (Deputato, Commissione Difesa); Alberto Pagani (Deputato, Commissione Difesa); Claudio Galzerano* (Servizio per il Contrasto dell’Estremismo e del Terrorismo Esterno, DCPP/UCIGOS); Roberto Piscitello (Direttore generale del DAP); Stefano Dambruoso*, Magistrato.

Chiuderà l’incontro il Sottosegretario di Stato alla Difesa On. Angelo Tofalo. Moderano i tre panel: Romina Rapisarda (Università La Sapienza), Domitilla Savignoni (giornalista TG5), Frediano Finucci (giornalista de La7).

L’Europa negli ultimi anni si è scoperta incubatrice di jihadisti, reclutatori, militanti e simpatizzanti delle ‘bandiere nere’ o di altre sigle estremiste. Con la radicalizzazione (non solo islamista) ci confronteremo ancora a lungo, a dirlo sono i numeri e i fatti.

Da qui l’importanza dell’inchiesta e della ricerca, che da un punto di vista multidisciplinare e comparativo, permette di confrontare anche ciò che viene fatto nelle diverse nazioni per contrastare il fenomeno, fornendo prospettive e dati utili a chi si muove sul territorio nel settore della prevenzione. Nasce così l’idea di fondare l’Osservatorio sulla Radicalizzazione e il Contrasto al Terrorismo – ReaCT – sotto forma di un tavolo tecnico-accademico che unisce la competenza professionale e operativa con la ricerca e lo studio sul campo: una realtà non a scopo di lucro finalizzata a raccogliere e promuovere analisi, approfondimenti e iniziative attorno al tema. L’obiettivo è di mettere a disposizione le capacità e le conoscenze dei singoli partner e membri dei suoi vari organi, a favore del dibattito pubblico e delle istituzioni impegnate nel contrasto al radicalismo e al terrorismo.

ReaCT nasce su iniziativa di una ‘squadra’ composta da esperti e professionisti della società svizzera START InSight di Lugano, del Centro di ricerca ITSTIME dell’Università Cattolica di Milano, della Link Campus University di Roma, del Centro di Ricerca CEMAS dell’Università La Sapienza e della SIOI sempre a Roma.
A ReaCT hanno anche aderito come partner il Centro di ricerca sulla sicurezza e il Terrorismo (C.R.S.T.) e il Gruppo Italiano Studio Terrorismo (GRIST). Sono media partner di ReaCT le testate Formiche.net, Report Difesa, L’Indro e Cybernaua.it.
L’Osservatorio ReaCT è composto da una Direzione, da un Comitato Scientifico di indirizzo, da un Comitato Parlamentare e da un Gruppo di lavoro permanente.

Il Comitato Scientifico include: Stefano Dambruoso, (Magistrato), Valeria Giannotta (Università di Ankara), Andrea Manciulli (Europa Atlantica, Presidente), Giampaolo Malgeri (LUMSA), Stefano Mele (Presidente della Commissione Sicurezza Cibernetica del Comitato Atlantico Italiano), Raffaello Pantucci (RUSI – ISS, Direttore), Niccolò Petrelli (Università Roma Tre), Marco Cochi (Link Campus), Michele Pierri (Formiche.net, Direttore), Alessandro Politi (Nato Defense College Foundation, Direttore), Ranieri Razzante (CRST, Direttore), Alessandro Ricci (Università di Roma 2), Piero Schiavazzi (Link Campus), Luis Tome (Università di Lisbona, Centro Observare, Direttore), Francesco Tuccari (Università di Torino), Maurizio Zandri (Link Campus).