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#ReaCT2021 – Estrema destra ed estrema sinistra in tempi pandemici: alcune riflessioni

di Barbara Lucini, ITSTIME Università “Cattolica”

Lo scenario pandemico emerso con la diffusione dell’epidemia da Covid -19 ha posto in evidenza alcune sfide, che molte società dovranno affrontare nei prossimi anni.

Le nuove tipologie di estremismo[1] che hanno preso forma nelle immediate settimane successive l’inizio della pandemia, sono una di quelle. Infatti, come ogni crisi, anche quella pandemica sanitaria ha avuto un impatto sulle organizzazioni terroristiche e i movimenti estremisti.

Le prime considerazioni che si possono muovere in questo ambito, si focalizzano su alcune caratteristiche emergenti e tipiche degli estremismi di destra e sinistra, che sembrano sempre più avere tendenze comuni nell’utilizzo di competenze, metodologie e strategie comunicative diffuse sia online sia nella vita reale.

Innanzitutto, il paradosso presente nella vocazione sempre più internazionale, che promuove la prospettiva di rete organizzativa, animata dal superamento dei confini geografici per unire correnti di pensiero e azione dissimili: questa internazionalizzazione sottende però per entrambi gli orientamenti di estrema destra e  sinistra, un forte radicamento sul territorio di origine, che assume sempre di più la firma culturale di questi gruppi estremisti. Un esempio per tutti, il gruppo di estrema destra PEGIDA in Germania, nato a Dresda e che da quella città e da quel contesto socio – culturale non potrebbe essere sradicato.

Questo gruppo è altresì interessante perché sottolinea un’altra caratteristica dei gruppi estremisti ai tempi della pandemia: il trasferimento delle loro attività di diffusione del pensiero, reclutamento e finanziamento, prevalentemente online. Così infatti è stato proprio per il gruppo PEGIDA, che ha organizzato delle marce su un canale Youtube durante il lockdown in Germania.

Nuove metodologie e diversi utilizzi della rete, appaiono oramai sempre più un trend sistematizzato per entrambi gli orientamenti estremisti.

Un altro aspetto da rilevare, che ha interessato gruppi di estrema destra nazionali e internazionale, è la promozione di disinformazione e fake news sulle tematiche riguardanti la pandemia. Questa modalità di azione è una nuova forma di estremismo comunicativo, che ha come fine quello di produrre ancora più caos e incertezza generati dalla crisi pandemica, andando a rinforzare l’orientamento di pensiero dominante del gruppo estremista di riferimento.

A questo proposito le varie teorie cospirazioniste sono state un terreno fertile, per l’utilizzo di questa metodologia da parte di alcuni movimenti di estrema destra, peraltro già in essere con lo scandalo di Cambridge Analytica.

In Italia la situazione che riguarda l’estremismo di destra e sinistra è simile a quella di altri Paesi Europei, pur conservando alcune specificità culturali.

Comparando forme di estrema destra e sinistra in Italia ai tempi della pandemia è possibile sostenere che è in atto una competizione, che riguarda la loro sopravvivenza in un quadro nazionale cambiato dalla pandemia; le rivendicazioni alternate fra i due orientamenti di alcune proteste anti – lockdown dimostrano una riorganizzazione in essere e soprattutto il nuovo assetto eterogeneo della minaccia futura, che vedrà sempre più forme estremiste culturali miste e variegate competere o allearsi, con lo scopo di provocare disordine sociale e crisi istituzionali.

In questo contesto, diventa indispensabile ripensare da una prospettiva teorica alle definizioni ideologiche, che non soddisfano più come in passato la classificazione di estremismo e terrorismo di destra e sinistra ed infine sviluppare metodologie di studio e analisi adatte alla considerazione degli aspetti socio – culturali, spesso sottostimati, espressi dalle varie forme di estremismo soprattutto in ambienti online.

[1] B. Lucini (2020), Extremist avantgarde and fake news in time of pandemic, https://www.itstime.it/w/extremist-avantgarde-and-fake-news-in-time-of-pandemic1-by-barbara-lucini/

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