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L’immigrazione tema di campagna elettorale negli Stati Uniti.

L’immigrazione tema di campagna elettorale negli Stati Uniti.

Un sondaggio della NBC News di gennaio ha rilevato che il 57% degli elettori registrati ha dichiarato che Trump sarebbe più idoneo ad occuparsi della sicurezza al confine, mentre solo il 22% ha detto lo stesso riguardo a Biden. Essendo stato bocciato il progetto di legge che disciplina l’immigrazione, Biden sta valutando se usare il “Presidential Executive Order” o provvedimento presidenziale, per limitare le regole sull’asilo bypassando il Congresso. I sostenitori per una immigrazione “umana” dei migranti e democratici progressisti lo hanno esortato a non seguire questa strada, sostenendo che renderebbe più difficile per gli immigrati richiedere asilo, esponendoli a situazioni e condizioni pericolose in Messico.

Due anni di guerra russo-ucraina

Due anni di guerra russo-ucraina

A due anni dall’inizio del conflitto russo-ucraino, la situazione rimane critica, con un apparente stallo sul campo di battaglia che cela complesse dinamiche e gravi conseguenze. La Russia ha mantenuto il vantaggio tattico acquisito, consolidando il controllo sui territori occupati e mostrando disinteresse per le proprie perdite, in una strategia che privilegia le vittorie di grande risonanza mediatica. Al contrario, l’Ucraina, nonostante l’aiuto occidentale sotto forma di equipaggiamenti avanzati, si trova in difficoltà a causa della quantità insufficiente di sostegni, limitando la sua capacità di recuperare i territori occupati. La stanchezza dell’Occidente rischia di minare il supporto all’Ucraina, ignorando le implicazioni strategiche di lungo termine e potenzialmente consentendo alla Russia di usare i successi ottenuti per rafforzare le sue ambizioni future. Il conflitto sottolinea l’importanza di un impegno rinnovato e di una riflessione strategica per preservare l’ordine internazionale.

Il petrolio ombra di Mosca: il segreto della buona economia russa.

Il petrolio ombra di Mosca: il segreto della buona economia russa.

Questo articolo esamina l’origine della robusta condizione finanziaria della Russia alle soglie del terzo anno del conflitto in Ucraina, rilevando come il sostanziale afflusso di denaro dalle esportazioni di petrolio, in particolare all’India, abbia rafforzato le casse dello Stato russo. L’Autore, discute inoltre sul ruolo della Flotta Ombra del Cremlino, una forza marittima clandestina che elude le normative internazionali, facilitando il commercio di petrolio e oro insanguinato e contribuendo a mantenere il flusso di entrate verso la Russia. Infine, viene analizzata la dipendenza dell’India dal petrolio russo come strategia per mantenere stabili i prezzi globali del petrolio, nonostante le critiche internazionali.

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Il richiamo di Hamas e il rischio di terrorismo. Il commento del direttore C. Bertolotti a TGCOM 24

Il richiamo di Hamas e il rischio di terrorismo. Il commento del direttore C. Bertolotti a TGCOM 24

Dopo gli attacchi terroristici operati da Hamas e il Jihad Islamico nel sud di Israele, e dopo la violenza inaudita utilizzata contro civili inermi, sembra che si stia riproponendo il metodo jihadista utilizzato all’epoca aurea del Califfato. Questo ha riacceso gli animi dei così detti lupi solitari in Europa. Che rischi di emulazione si corrono sulla base di quanto accaduto in Francia e Belgio?
Il terrorismo jihadista, così come l’abbiamo conosciuto nel corso degli ultimi anni, ha avuto la sua massima espressione di violenza nel periodo 2015-2017, in concomitanza con l’espansione dello Stato islamico in Siria e in Iraq. Anche grazie all’amplificazione massmediatica, lo Stato islamico riuscì ad attirare una serie di reclute, di adepti, ma anche semplicemente a ispirare soggetti che poi colpirono in suo nome, pur senza fare parte dell’organizzazione. Dal 2018, gli attacchi terroristici sono diminuiti e si sono stabilizzati su numeri comunque importanti per l’Europa. Parliamo di 18, 20 attentati all’anno, spesso fallimentari e con una bassa attenzione mediatica. Azioni che non hanno alimentato l’effetto emulativo.
Oggi, al contrario, ci troviamo di nuovo in una situazione simile a quella del 2015-2017: non c’è più lo Stato islamico che si impone mediaticamente, ma c’è la guerra, la contrapposizione fra israeliani e Hamas.
La guerra tra Israele e Hamas è un grande evento che, purtroppo, alimenta la minaccia potenziale – sempre in attesa di essere attivata – di singoli soggetti emulatori, i quali aspirano a essere riconosciuti come mujaheddin ed eventualmente shahid (martiri) imponendo, attraverso la violenza, il messaggio jihadista del “noi contro voi”.
La fabbrica dell’odio – se così possiamo chiamarla – è però sempre rimasta attiva, non si è mai fermata, con riferimento a ciò che avviene in un mondo parallelo, quello virtuale del Web dove la fabbrica dell’odio non soltanto esiste, ma si consolida lentamente. Un mondo parallelo, nel quale tutto viene inteso e interpretato in maniera assoluta e trasformato in una visione del mondo a senso unico. Chi entra in questa bolla virtuale, alla fine crede di essere portatore di un’istanza di massa contro l’Occidente, che inevitabilmente diventa il nemico da abbattere. Più dei luoghi fisici, cioè più delle moschee e più dei centri sociali di incontro dei radicalizzati, il Web è così diventato da molto tempo il terreno di confronto e di raccolta di informazioni degli estremisti.

Israele: la risposta e lo scenario di guerra

Israele: la risposta e lo scenario di guerra

Nelle intenzioni di Hamas, è l’escalation di violenza il risultato fortemente voluto e ricercato dal gruppo terrorista palestinese. E questo perché è l’unica opzione per far rivoltare le opinioni pubbliche dei paesi arabi nei confronti delle rispettive leadership di governo

Riformare l’Intelligence Italiana: Elementi di analisi teorici e storici.

Riformare l’Intelligence Italiana: Elementi di analisi teorici e storici.

Questo articolo delinea un’ipotesi di riforma dell’intelligence italiana basata su recenti dibattiti teorici, nonché sulla storia del sistema informativo della Repubblica. Dopo aver illustrato le principali difficoltà a cui i servizi d’informazione occidentali si trovano a far fronte, discute alcuni costrutti teorici emersi negli ultimi anni per guidare riforme dei sistemi d’intelligence ed analizza brevemente alcuni episodi rilevanti tratti dalla storia dell’apparato informativo italiano nel periodo repubblicano. L’articolo conclude infine con alcune indicazioni su come procedere a riformare il sistema.