L’Osservatorio sul Radicalismo e il Contrasto al Terrorismo – ReaCT

Ultimi articoli

Due anni di guerra russo-ucraina

Due anni di guerra russo-ucraina

A due anni dall’inizio del conflitto russo-ucraino, la situazione rimane critica, con un apparente stallo sul campo di battaglia che cela complesse dinamiche e gravi conseguenze. La Russia ha mantenuto il vantaggio tattico acquisito, consolidando il controllo sui territori occupati e mostrando disinteresse per le proprie perdite, in una strategia che privilegia le vittorie di grande risonanza mediatica. Al contrario, l’Ucraina, nonostante l’aiuto occidentale sotto forma di equipaggiamenti avanzati, si trova in difficoltà a causa della quantità insufficiente di sostegni, limitando la sua capacità di recuperare i territori occupati. La stanchezza dell’Occidente rischia di minare il supporto all’Ucraina, ignorando le implicazioni strategiche di lungo termine e potenzialmente consentendo alla Russia di usare i successi ottenuti per rafforzare le sue ambizioni future. Il conflitto sottolinea l’importanza di un impegno rinnovato e di una riflessione strategica per preservare l’ordine internazionale.

Il petrolio ombra di Mosca: il segreto della buona economia russa.

Il petrolio ombra di Mosca: il segreto della buona economia russa.

Questo articolo esamina l’origine della robusta condizione finanziaria della Russia alle soglie del terzo anno del conflitto in Ucraina, rilevando come il sostanziale afflusso di denaro dalle esportazioni di petrolio, in particolare all’India, abbia rafforzato le casse dello Stato russo. L’Autore, discute inoltre sul ruolo della Flotta Ombra del Cremlino, una forza marittima clandestina che elude le normative internazionali, facilitando il commercio di petrolio e oro insanguinato e contribuendo a mantenere il flusso di entrate verso la Russia. Infine, viene analizzata la dipendenza dell’India dal petrolio russo come strategia per mantenere stabili i prezzi globali del petrolio, nonostante le critiche internazionali.

Proxy War: il ruolo di Teheran nello scacchiere mediorientale

Proxy War: il ruolo di Teheran nello scacchiere mediorientale

Attualmente, chiunque osservi il coinvolgimento dell’Iran nel Medio Oriente non può ignorare le complesse dinamiche in atto. Nel corso degli anni, Teheran ha sostenuto diversi gruppi regionali, influenzando gli sviluppi nel teatro mediorientale senza farsi coinvolgere direttamente in operazioni militari. Con astuzia, l’Iran ha tessuto una rete intricata di proxies in vari paesi, utilizzandoli come strumenti per perseguire i propri interessi strategici a medio e lungo termine.

La strategia di Hamas nella nuova dimensione “sotterranea” della guerra. Il commento di C. Bertolotti a SKY TG 24

La strategia di Hamas nella nuova dimensione “sotterranea” della guerra. Il commento di C. Bertolotti a SKY TG 24

La minaccia principale che i soldati israeliani dovranno affrontare nella fase condotta dell’operazione di bonifica della Striscia di Gaza e, in particolare, dell’area urbana di gaza city, è quella proveniente dalla dimensione sotterranea, strategicamente sfruttata dal gruppo terrorista di Hamas per muovere, vivere e combattere sul campo di battaglia che si sta delineando.

Medioriente: attacco mirato statunitense in Siria contro obiettivi iraniani.

Medioriente: attacco mirato statunitense in Siria contro obiettivi iraniani.

Il presidente Joe Biden ha ordinato attacchi alle due strutture utilizzate dal Corpo delle Guardie Rivoluzionarie iraniane e dai gruppi di milizie da queste sostenuti, avvertendo che gli Stati Uniti sono pronti ad adottare ulteriori misure se gli attacchi da parte dei proxy dell’Iran dovessero continuare. Un chiaro segnale di posizionamento statunitense in funziona di deterrenza all’ipotesi di escalation orizzontale del conflitto in Medioriente.

Israele: una guerra diversa. Il punto della situazione e l’analisi

Israele: una guerra diversa. Il punto della situazione e l’analisi

Questa guerra sarà diversa da quelle affrontate negli anni precedenti Perché a differenza delle precedenti rischia di sfociare in una guerra regionale in grado di coinvolgere l’Iran, la Siria, il Libano e gli Stati Uniti, e di allargarsi ulteriormente con strascichi di lungo periodo difficili da prevedere.
L’allargamento regionale del conflitto, da un punto di vista razionale in realtà non è auspicato da nessuno, in primo luogo da Hezbollah e dal Libano a causa del rischio di implosione economica e sociale dello stato libanese, con il rischio di una nuova guerra civile. Ma neanche l’Iran vuole dare il via a un’escalation che allarghi il conflitto. Ma da un punto di vista emotivo c’è sempre il rischio che le parti siano spinte o si lascino trascinare verso una crescente partecipazione alla guerra contro Israele e questo rappresenterebbe un punto di non ritorno che determinerebbe la ridefinizione violenta degli equilibri dell’intero vicino e medioriente.

Israele: la risposta e lo scenario di guerra

Israele: la risposta e lo scenario di guerra

Nelle intenzioni di Hamas, è l’escalation di violenza il risultato fortemente voluto e ricercato dal gruppo terrorista palestinese. E questo perché è l’unica opzione per far rivoltare le opinioni pubbliche dei paesi arabi nei confronti delle rispettive leadership di governo

Riformare l’Intelligence Italiana: Elementi di analisi teorici e storici.

Riformare l’Intelligence Italiana: Elementi di analisi teorici e storici.

Questo articolo delinea un’ipotesi di riforma dell’intelligence italiana basata su recenti dibattiti teorici, nonché sulla storia del sistema informativo della Repubblica. Dopo aver illustrato le principali difficoltà a cui i servizi d’informazione occidentali si trovano a far fronte, discute alcuni costrutti teorici emersi negli ultimi anni per guidare riforme dei sistemi d’intelligence ed analizza brevemente alcuni episodi rilevanti tratti dalla storia dell’apparato informativo italiano nel periodo repubblicano. L’articolo conclude infine con alcune indicazioni su come procedere a riformare il sistema.

#ReaCT2023, n. 4: Pubblicato il rapporto annuale sui radicalismi e i terrorismi in Europa

#ReaCT2023, n. 4: Pubblicato il rapporto annuale sui radicalismi e i terrorismi in Europa

Come Direttore dell’Osservatorio sul Radicalismo e il Contrasto al Terrorismo in Europa (ReaCT), sono lieto di presentare il 4° rapporto annuale sul terrorismo e il radicalismo in Europa, #ReaCT2023 (vai all’indice e scarica il volume), che intende fornire un’analisi quanto più completa dell’evoluzione della minaccia del terrorismo nel nostro continente.

Offensiva russa in Ucraina? I limiti dell’Occidente che la Russia sfrutterà

Offensiva russa in Ucraina? I limiti dell’Occidente che la Russia sfrutterà

[…] quattro fattori mettono in evidenza la principale criticità dell’intero meccanismo di sostegno all’Ucraina: la divergenza tra limitata volontà/capacità occidentale, propensa a un accordo negoziale in cui Kiev dovrebbe rinunciare a parte della propria sovranità territoriale, e la determinata volontà e significativa capacità russa di sostenere una guerra a media intensità sul lungo periodo per annettere (non importa in quanto tempo) l’intero territorio ucraino.

Ucraina: dopo i carri armati anche i missili a lungo raggio?

Ucraina: dopo i carri armati anche i missili a lungo raggio?

#Ucraina: nuova fase della guerra? Dopo l’apertura USA all’invio di carri armati MBT ora si paventa l’ipotesi di missili a lungo raggio. Si discuterà di quantità (e forse potrebbero far sorridere i limitati numeri iniziali promessi), ma non è una questione di numeri (che cresceranno nel tempo) bensì di decisione di fornire determinate tipologie di equipaggiamento che si erano inizialmente escluse. Progressivamente si asta politicamente accettando, e lo si sta facendo accettare ai contribuenti ed elettori, un maggiore coinvolgimento nel conflitto in corso. E’ un passo significativo che, se confermato, potrebbe portare a un sostegno convenzionale potenzialmente senza limiti, con l’obiettivo di indebolire una Russia sempre più invischiata in una guerra di logoramento e attrito la cui leadership cercherà, per ragioni di sopravvivenza politica, di risolvere con un’offensiva “risolutiva” nel breve periodo (settimane, mesi).

Ucraina: carri armati e comunicazione. Il commento di C. Bertolotti a Rainews 24 (27.01.2023)

Ucraina: carri armati e comunicazione. Il commento di C. Bertolotti a Rainews 24 (27.01.2023)

A fronte degli sviluppi sul campo di battaglia, anche sul “fronte” della comunicazione si intensifica l’attivismo delle due parti in guerra. Da un lato il Presidente ucraino
Volodymyr Zelensky e la sua partecipazione a eventi “pop” e ad ampia diffusione come il Festival di Sanremo: tra contestazioni e sostegno riesce a far parlare della guerra in Ucraina, centrando così l’obiettivo di arrivare alle opinioni pubbliche dei Paesi che sostengono Kiev nella difesa dall’invasione illegale della Russia. Dall’altro lato, il Presidente russo Vladimir Putin, che minaccia ampie e gravi rappresaglie in risposta all’invio di mezzi corazzati in supporto all’Ucraina da parte dei Paesi europei e degli Stati Uniti: un messaggio “forte” rivolto prevalentemente all’opinione pubblica interna. Entrambe le azioni hanno in comune una strategia comunicativa e propagandistica aggressiva ed efficace: un chiaro e consolidato strumento della guerra.

Ucciso Al-Zawahiri: cosa accadrà ad al-Qa’ida? Rispondono Bertolotti e Vidino (Adnkronos)

Ucciso Al-Zawahiri: cosa accadrà ad al-Qa’ida? Rispondono Bertolotti e Vidino (Adnkronos)

”Per al-Qaeda non cambia nulla” con l’uccisione del suo leader, l’ideologo egiziano Ayman al-Zawahiri, ”non è che la morte di un vecchio leader carismatico”. Perché ”oggi finisce la guerra al terrore, ma non finisce il terrore”, e a livello politico ”si chiude un’epoca storica, un capitolo importante già chiuso con il ritiro fallimentare dall’Afghanistan”. Per Bertolotti dell’Ispi è ”verosimile aspettarsi una reazione contro gli Usa”. Vidino vede tra i possibili successori l’egiziano Saif al-Adel o Abdal-Rahman al-Maghrebi, ma anche leader di gruppi in Africa dove il jihad si sta espandendo.

Terrorismo in Europa: minaccia lineare in evoluzione e partecipazione individuale

Terrorismo in Europa: minaccia lineare in evoluzione e partecipazione individuale

Anche quando fallimentare, un attacco terroristico ottiene un risultato altamente favorevole che consiste nell’imporre costi economici e sociali alla collettività e nel condizionarne i comportamenti nel tempo in relazione a misure di sicurezza o limitazioni ai fini della salvaguardia della collettività. La limitazione della libertà dei cittadini è un risultato misurabile che il terrorismo ottiene attraverso le proprie azioni: questo è il “blocco funzionale”, ottenuto dal terrorismo nell’82% dei casi: un risultato che conferma il vantaggioso rapporto costo-beneficio a favore del terrorismo.

Al via la nuova fase dell’offensiva russa (D+19)

Al via la nuova fase dell’offensiva russa (D+19)

Dopo le prime grandi operazioni manovrate, e le penetrazioni in profondità attuate nella prima settimana dell’offensiva russa, ora molti indicatori mostrano come si sia aperta una nuova fase di logoramento e attrito. Le forze attaccanti non hanno mantenuto l’iniziale “momentum” del loro ritmo operativo, ma è dubbio che, come dichiarato dal ministero della difesa ucraino, abbiano del tutto “perso l’iniziativa”, perché in quasi tutti i settori esse continuano invece le loro azioni, che si sviluppano in tutta una serie di “attacchi sistematici”, tipici delle operazioni offensive contro posizioni fortemente organizzate a difesa.

La Russia è una “fortezza digitale”: la strategia cibernetica di Mosca si chiama “RuNet”.

La Russia è una “fortezza digitale”: la strategia cibernetica di Mosca si chiama “RuNet”.

Il Cremlino ha da tempo sviluppato un’elevata capacità di controllo di Internet all’interno dei propri confini, agendo in modo sempre più aggressivo nel tentativo di isolare tecnicamente il paese dalla rete globale di Internet, di fatto realizzando un’autonoma rete infrastrutturale posta sotto l’esclusivo controllo statale. Di fatto un’infrastruttura fisica e digitale di Internet all’interno dei confini russi: una “rete di reti” parallele, più che un sistema centralizzato dall’alto verso il basso.

Dove stiamo sbagliando con la Russia? L’importanza di comprendere i fattori e il contesto del conflitto.

Dove stiamo sbagliando con la Russia? L’importanza di comprendere i fattori e il contesto del conflitto.

Prima di entrare nella sua fase cinetica, lo scontro tra l’Occidente e la Russia si è protratto per anni sul piano mediatico, culturale e psicologico. Sul fronte psyop, l’azione di disinformation war e l’impatto del memetic warfare russo spesso portata avanti da influencer più o meno consapevoli, ha indebolito l’Europa e gli Stati Uniti diminuendo la fiducia nella politica, aumentando la polarizzazione sociale e inceppando i processi decisionali tramite l’inasprimento di conflitti interni già latenti.

Ucraina: aspetti tattici dell’avanzata russa.

Ucraina: aspetti tattici dell’avanzata russa.

Secondo molte analisi, le offensive delle unità russe non hanno fatto ricorso in modo ampio al sostegno di fuoco aereo e terrestre (artiglieria), quest’ultimo, tradizionalmente e storicamente una priorità e un punto di forza degli eserciti russi dai tempi delle guerre napoleoniche. L’analisi di Fabio Riggi

2001-2021: Vent’anni di guerra al terrore. Il nuovo libro

2001-2021: Vent’anni di guerra al terrore. Il nuovo libro

START InSight ed Europa Atlantica hanno il piacere di annunciare l’uscita dell’ultimo libro collettaneo “2001-2021: Vent’anni di guerra al terrore. geopolitica e sicurezza: l’Occidente e il terrorismo jihadista dall’11 settembre a oggi”. Curato da Enrico Casini e Andrea Manciulli, con la prefazione di Marco Minniti.

Mehmaan Nawazi. Ospitalità. L’Afghanistan e le sue culture: valori, usi, costumi, tradizioni (il libro)

Mehmaan Nawazi. Ospitalità. L’Afghanistan e le sue culture: valori, usi, costumi, tradizioni (il libro)

L’Editore START InSight ha deciso di pubblicare e distribuire gratuitamente l’ultimo libro di Claudio Bertolotti a favore degli operatori, civili e militari, in Italia e in Svizzera; dei Ministeri della Repubblica Italiana e dei Dipartimenti della Confederazione Svizzera; delle amministrazioni regionali e locali, cantonali e comunali; della Protezione Civile, della Croce Rossa, di tutte le organizzazioni e associazioni di volontariato impegnate nel sostegno ai profughi afghani.

L’immigrazione tema di campagna elettorale negli Stati Uniti.

L’immigrazione tema di campagna elettorale negli Stati Uniti.

Un sondaggio della NBC News di gennaio ha rilevato che il 57% degli elettori registrati ha dichiarato che Trump sarebbe più idoneo ad occuparsi della sicurezza al confine, mentre solo il 22% ha detto lo stesso riguardo a Biden. Essendo stato bocciato il progetto di legge che disciplina l’immigrazione, Biden sta valutando se usare il “Presidential Executive Order” o provvedimento presidenziale, per limitare le regole sull’asilo bypassando il Congresso. I sostenitori per una immigrazione “umana” dei migranti e democratici progressisti lo hanno esortato a non seguire questa strada, sostenendo che renderebbe più difficile per gli immigrati richiedere asilo, esponendoli a situazioni e condizioni pericolose in Messico.