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Osservatorio ReaCT ed Europa Atlantica: al via la collaborazione

 

A partire dal mese di settembre l’Associazione Europa Atlantica e ReaCT – Osservatorio sul Radicalismo e il Contrasto al Terrorismo daranno vita ad una nuova collaborazione, intesa a condividere parte dei rispettivi percorsi di lavoro. In particolare, questa partnership avrà come obiettivi da un lato, la promozione e condivisione di contenuti e analisi su tematiche di comune interesse, in particolare attraverso piattaforme digitali come il blog www.europaatlantica.it e altri canali di informazione collegati con l’Associazione; d’altro lato, la co-organizzazione di attività rivolte al pubblico.

Un sodalizio che nelle prossime settimane potrà portare ad impegnarsi insieme nella pianificazione di iniziative tese a sensibilizzare sia le istituzioni che l’opinione pubblica, sull’opportunità di adottare un piano concreto e organico di prevenzione della radicalizzazione jihadista; un passo già intrapreso da altri paesi europei ma che in Italia fa ancora ‘anticamera’. Si tratta di un argomento che sta a cuore sia all’Associazione Europa Atlantica -impegnata nella diffusione della cultura della sicurezza- quanto all’Osservatorio ReaCT -il cui scopo consiste nello studio, nell’approfondimento e nella sensibilizzazione, in Italia, attorno alle tematiche del contrasto al terrorismo e della prevenzione del radicalismo.

I due Direttori di Europa Atlantica e ReaCT così descrivono il senso di questa scelta.

“Questa partnership tra Europa Atlantica e l’Osservatorio ReaCT mi pare una scelta naturale e necessaria ad entrambi” – spiega Enrico Casini, Direttore di Europa Atlantica -. “Dal nostro punto di vista, sia le attività dell’Associazione che quelle del nostro blog hanno da sempre rivolto grande attenzione verso tematiche rilevanti come il contrasto al terrorismo e alle diverse forme di radicalismo violento. Condividere parte di questa attenzione con l’Osservatorio ReaCT, un’esperienza nata nel nostro paese meritevole di attenzione e sostegno, può essere un’iniziativa in grado di arricchire e rafforzare entrambi, ma soprattutto in grado di allargare ad un pubblico sempre più vasto i temi e l’importanza della cultura della sicurezza.”

“In primo luogo” – spiega Claudio Bertolotti, Direttore esecutivo di ReaCT, e Direttore di START InSight – “la collaborazione con Europa Atlantica è importante e di valore poiché ci accomuna un approccio guidato dall’interesse per l’approfondimento, la comprensione e la divulgazione delle tematiche legate alla sicurezza. In secondo luogo, lo studio multidisciplinare, comparativo e continuativo dei fenomeni di radicalizzazione, al quale contribuiscono nel caso specifico i partner privati, pubblici e associativi che costituiscono l’Osservatorio, è la base sulla quale dovrebbe appoggiare un’efficace politica di prevenzione, che in Italia deve ancora essere coordinata nonostante esista già un progetto di legge in attesa di essere adottato; la sinergia con Europa Atlantica risponde quindi anche alla convinzione condivisa di dover richiamare l’attenzione delle istituzioni su questo aspetto, attraverso il dibattito pubblico e mettendo a disposizione le competenze dei singoli partner dell’Osservatorio in favore delle questioni di interesse nazionale”.


Principali eventi nell’area del Maghreb e del Mashreq – Agosto

Algeria

Il movimento di protesta tiene alta la tensione nel paese da oltre 6 mesi. Gli algerini hanno lanciato un movimento di protesta senza precedenti lo scorso febbraio, scendendo nelle strade delle città di tutto il paese e costringendo l’allora presidente 82enne Abdelaziz Bouteflika ad abbandonare l’idea di ricandidarsi per un quinto mandato dopo 20 anni al vertice del potere. Da quando Bouteflika si è dimesso, il movimento ha continuato a reclamare una completa revisione del sistema politico e in questo quadro, negli scorsi mesi, tutta una serie di figure di spicco fra cui ministri, uomini d’affari, personale militare e della sicurezza sono stati arrestati nell’ambito di un’operazione anti-corruzione denominata Mani Pulite. Le manifestazioni non accennano però a placarsi e i manifestanti, anche in conseguenza delle repressioni attuate dalle forze di sicurezza, rivendicano uno stato che sia a vocazione civile. L’opposizione politica del Partito delle Forze Socialiste (FFS) ha chiesto all’esercito di prendere ad esempio quanto avvenuto in Sudan, così da avviare un dialogo serio, inclusivo, trasparente e incondizionato che consenta un’efficace transizione democratica . L’alto comando dell’esercito, indebolito sotto l’ex leader, ha nel frattempo guadagnato importanza; per il capo dell’esercito, Ahmed Gaid Salah, le “richieste fondamentali” del movimento sarebbero state “interamente” soddisfatte: il 2 agosto ha “categoricamente” respinto l’avvio di colloqui con i manifestanti che, in risposta, hanno chiesto le sue dimissioni e quelle degli altri vertici compromessi col precedente regime di Bouteflika.

Nel frattempo, poco dopo la metà di settembre è stato annunciato che le prossime elezioni presidenziali si terranno il 12 dicembre.

Egitto

L’Egitto va alla ricerca di opportunità nel processo di ricostruzione libico. La ricostruzione della Libia offre opportunità commerciali ai produttori egiziani di materiali da costruzione, in particolare tenuto conto delle enormi eccedenze: le infrastrutture libiche, i settori del turismo, dell’elettricità e delle comunicazioni sono soggetti particolarmente interessanti per le aziende egiziane. Secondo la Libyan Trade Chambers Association, i progetti nella prima fase della ricostruzione della Libia dovrebbero ammontare a un totale di circa 20 miliardi di dollari. In tale ottica, le principali società di costruzioni egiziane stanno contattando agenzie di finanziamento, tra cui la African Development Bank, la Banca mondiale e la European Investment Bank per gli investimenti e il finanziamento dei progetti in Libia. La concorrenza delle società cinesi e turche rappresenta un elemento di sfida per le imprese egiziane .

Israele

Il 17 agosto, poco dopo il lancio di tre missili contro Israele – uno dei quali ha colpito una casa a Sderot –, le forze israeliane hanno sparato a un gruppo armato di palestinesi lungo la barriera di sicurezza della Striscia di Gaza. In un arco di 10 giorni, sei terroristi palestinesi armati – molti dei quali attuali membri ed ex di Hamas – hanno attraversato la barriera di sicurezza che circonda la Striscia di Gaza prima di essere uccisi dalle truppe israeliane. In un caso, il 1 ° agosto, l’uomo armato ha aperto il fuoco contro i soldati israeliani, ferendone tre, prima di essere ucciso. Il 17 agosto, quattro terroristi pesantemente armati, con fucili d’assalto e lanciagranate, hanno tentato di infiltrarsi nel territorio israeliano prima di essere individuati e uccisi dalle truppe al confine. Eventi che si inseriscono nel complesso scenario di conflittualità caratterizzato da un primavera in cui le violenze sono drammaticamente aumentate lungo il confine di Gaza, con accese rivolte e attacchi incendiari. Nelle ultime settimane, la violenza è diminuita in aderenza a un accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas .

Libano

Il Libano guarda alle significative opportunità delle estrazioni offshore di idrocarburi, le cui prime trivellazioni, iniziate tra novembre e dicembre, offrono prospettive ottimistiche anche in conseguenza della seconda concessione di licenze estrattive. Il Libano, che si trova nella regione del Mediterraneo orientale dove dal 2009 sono stati scoperti numerosi giacimenti di gas sottomarini in acque israeliane, cipriote ed egiziane, auspica che l’accesso a fonti di energia offshore possa dare il via a una ripresa economica del paese negli anni a venire. Il Libano ha siglato i suoi primi accordi di esplorazione e produzione offshore di gas e petrolio nel 2018 con un consorzio composto dalla francese Total, l’italiana Eni e la russa Novatek .

Marocco

La Spagna ha inviato 750 veicoli, 15 droni e dozzine di apparecchi radar in Marocco per contribuire a migliorare il controllo dei flussi migratori. La collaborazione nel controllo delle frontiere e del contrasto ai flussi migratori tra Spagna e Marocco ha comportato una “significativa riduzione dell’arrivo dei migranti in Spagna”. Gli sforzi del Marocco per frenare la migrazione irregolare verso la Spagna hanno contribuito a rallentarla in maniera significativa. Il mese di luglio si è concluso con una significativa riduzione della migrazione irregolare: 13.326 migranti irregolari sono arrivati in Spagna, quasi 9.000 in meno rispetto al periodo precedente, mentre, sempre a luglio, le forze di sicurezza hanno intercettato 2.362 migranti in mare rispetto ai 7.885 dello stesso periodo del 2018. Il Marocco considera la Spagna uno dei suoi principali partner nella lotta contro l’immigrazione irregolare. Nel complesso, secondo l’European Border and Coastguard Agency Frontex “il numero di attraversamenti illegali registrati lungo le principali rotte migratorie d’Europa è aumentato del 4% rispetto al mese precedente.

Siria

Il 19 agosto le forze siriane sono entrate nella città chiave di Khan Shaykhun, provincia di Idlib, affrontando pesanti combattimenti con i jihadisti e i loro alleati ribelli; le forze governative impegnate nei pesanti combattimenti con i militanti, hanno lasciato decine di caduti sul campo. Le forze armate siriane sono entrate in città per la prima volta da quando ne hanno perso il controllo nel 2014. Al momento quasi del tutto disabitata, Khan Shaykhun era abitata da circa 100.000 persone prima dell’inizio dell’attuale escalation militare; la maggior parte, sfollata, proveniva dalla provincia di Hama. Il 6 agosto, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha ribadito le sue intenzioni di lanciare un’operazione militare turca contro le cosiddette Unità di protezione del popolo curdo (YPG), ad est del fiume Eufrate nella Siria nord-orientale; una dichiarazione che è arrivata due giorni dopo l’annuncio di Erdogan sulla notifica dei piani strategici fatta da Ankara agli Stati Uniti e alla Russia.
Il 19 agosto, aerei da combattimento siriani hanno preso di mira un convoglio militare turco entrato illegalmente in Siria, provocando vittime .


Afghanistan, il punto della situazione dopo la frenata sui negoziati

Nel focus di RaiNews24 (8/9/2019) l’analisi del Direttore di START InSight Claudio Bertolotti. 

Per guardare il servizio VAI AL FOCUS oppure doppio clic sull’immagine che segue


Lotta alla radicalizzazione nelle carceri. Conferenza FAIR a Roma.

L’11 settembre 2019 a Roma a Palazzo Giustiniani si terrà la conferenza internazionale sul tema: “The rule of law and the prevention of violent extremism: between policies and practices in European prison and probation systems”. L’incontro di alto livello, su iniziativa della Fondazione Nuovo Villaggio del Fanciullo, è patrocinata dal Senato della Repubblica ed è sostenuta da RAN – Radicalisation Awareness Network. Fra i partecipanti, anche il Direttore di START InSight Dr. Claudio Bertolotti.
Seguiranno degli approfondimenti sul nostro sito dopo la conferenza.   

LEGGI I CONTENUTI DELL’INCONTRO E GLI OBIETTIVI DEL PROGETTO ‘FAIR’ (FIGHTING AGAINST INMATES’ RADICALISATION)

IL PROGRAMMA
8.45: Registration of participants.
9.15: Welcome and Opening speeches:

  • The Italian Ministry of Justice has been invited
  • Ms. Anna Rossomando – Vice-President of Senate of the Italian Republic
  • Mr. Francesco Basentini – Italian Department of prison administration at the Ministry of Justice
  • Mr. Patrizio Lamonaca – Director of Fondazione Nuovo Villaggio del Fanciullo and Project Manager of FAIR

10.00: Homage to the Victims of terrorism. The voices from a daughter and a mother:

  • Ms. Debora Bornazzini and Ms. Valeria Collina.

10.30:  High Level round table on current and future challenges on radicalisation in prisons:
Chairman: Vincenzo Spagnolo, Journalist of ‘Avvenire’ (TBC).

  • “From Criminals to Terrorists: Critical Issues in Management, Radicalization, and Reform”,
    Mr. Dorin Muresan, Board member, International Correction and Prison Association (ICPA);
  • “Researching radicalisation to mitigate extremist violent behaviour”
    Mr. Trevor Calafato, Senior Lecturer, Department of Criminology – University of Malta;
  • “Critical Issues in managing radicalisation in the European prisons”
    Mr. Alessio Scandurra, Associazione Antigone, Italia;
  • “Religion and Radicalization in Prison: an empirical research”
    Mr. Carlo Alberto Romano, Criminologist, Department of Law – University of Brescia;

11.30: Coffee break

11.45: Presentation of the main project results and discussion withthe following key-experts:

  • Ms. Lucia Castellano, General Director, Department of external penal area and juvenile justice, Ministry of Justice
  • Mr. Stefano Dambruoso, Magistrate, Bologna
  • Ms. Irena Zemaitaityte, Professor, Institute of Educational Sciences and Social Work Mykolas Romeris University, Lithuania
  • Mr. Carlos Fernandez, Member of the RAN Prison & Probation working group, Spain
  • Mr. Yassine Lafram, President of UCOII  – Union of the Italian Islamic Community –
  • Mr. Andrea Manciulli, President “Europa Atantica”
  • Mr. Claudio Bertolotti, Director,  START InSight
  • Mr. Graziano Lori, President Associazione “Cerchio Blu”, Firenze;
  • Mr. Marcello Mattè, Chaplain, Bologna prison.

13.45: Closing remarks and recommendations by Mr. Patrizio Lamonaca and Mr. Luca Guglielminetti, Project Manager and Scientific Coordinator of FAIR project.