Documentario: ciò che resta di Raqqa

Raqqa distrutta, Raqqa abbandonata, la popolazione tenace che prova a ricostruire tra ricordi dolorosi e aiuti che non arrivano.

START InSight ospita il documentario ‘l’Oblio delle macerie-Raqqa la capitale fantasma‘ del giornalista svizzero Filippo Rossi (una produzione Unspotted) proiettato in prima visione all’OtherMovie Lugano Film Festival (13 aprile 2019)

La devastazione arrivata da fronti contrapposti: i bombardamenti che hanno raso al suolo gli edifici e le infrastrutture lasciando scheletri di lamiera, la battaglia sul terreno, e il ‘regno’ dello Stato Islamico che ha marchiato profondamente le anime. Con il documentario di Filippo Rossi mettiamo i piedi nel fango della distruzione, ascoltiamo il racconto dei mutilati di guerra, vediamo le prigioni dove Daesh torturava gli incarcerati, e i tentativi di riprendersi la vita.

Là dove c’è solo la sopravvivenza, anche il radicalismo ha gioco facile. Raqqa si innalza oggi come un monito.


Buona fortuna, Afghanistan!

Video introduttivo della conferenza ‘Buona fortuna, Afghanistan!’ organizzata dal Circolo di Cultura di Mendrisio e dintorni www.circolodicultura.ch il 23 maggio 2013. Relatori: Alessandro Politi, Emanuele Giordana, Selene Biffi, Reto Albertalli. Moderatrice: Chiara Sulmoni 

Testi: Claudio Bertolotti, Emanuele Giordana 


Radicalismo jihadista: il ruolo della famiglia – OtherMovie Lugano Film Festival 2019

Claudio Bertolotti, esperto di terrorismo di matrice jihadista, analista dell’ISPI (Milano) e direttore di START InSight (Lugano).


Che fare dei Foreign Fighters dell’ISIS. A ‘Omnibus’ (La7) si discute il caso italiano

Bloccati in Siria e in Iraq : gli italiani sono 140 (ma il problema si pone anche per altri paesi europei, e non solo). Come muoversi?

Si è parlato di questo nella puntata di Omnibus (La7) dello scorso 20 aprile, condotta da Frediano Finucci con la partecipazione del Direttore di Start InSight Claudio Bertolotti e con Matteo Bressan (SIOI), condirettori di REACT – Osservatorio sul Radicalismo e il Contrasto al Terrorismo. Il punto nel servizio è di Carla Rumor.

Diversi i problemi sollevati nel corso della discussione: chi si è recato in Siria nel 2013 ha le stesse motivazioni di chi ha resistito fino all’assedio di Baghuz?
E poi: i combattenti stranieri delle fila dei curdi, l’approccio caso per caso che si scontra con il problema della mancanza di prove, la successiva gestione in carcere, il disegno di legge (Dambruoso-Manciulli) già depositato ma ancora in attesa di diventare realtà.

 

 


Repubblica e Jihad. Reportage dalla Francia (RSI)

Colpita duramente dal terrorismo di matrice jihadista, è anche il paese europeo che ha ‘fornito’ più combattenti al conflitto siriano – 1’300-.

Al di là delle frequenti polemiche attorno alla gestione, da parte delle autorità, di individui segnalati come estremisti che però regolarmente riescono a scivolare tra le maglie della sicurezza, la domanda da porsi è la seguente: cosa mantiene ancora forte il richiamo dello Stato Islamico, dopo la caduta del Califfato?

ASCOLTA IL REPORTAGE ‘REPUBBLICA E JIHAD. IL CASO DELLA FRANCIA’ -TRASMESSO DAL PROGRAMMA ‘LASER’ – RSI RETE DUE (25 APRILE 2019 – COPYRIGHT RSI – per avviare, aprire il link e cliccare sull’immagine)

Una risposta l’abbiamo cercata a Parigi, incontrando il giornalista e analista Wassim Nasr che lavora per il canale all-news France24 ed è fra i più attenti conoscitori della scena jihadista internazionale. A lui abbiamo anche chiesto di spiegare il ruolo e l’importanza dell’Europa e dei suoi militanti, nel disegno globale dello Stato Islamico.

Per capire le minacce con le quali si confronta la Francia e come la Repubblica abbia affrontato la questione dell’estremismo islamista, ci siamo rivolti a Mark Hecker, esperto di terrorismo e radicalizzazione all’Istituto Francese di Relazioni Internazionali e autore dello studio “137 nuances de terrorisme. Les djihadistes de France face à la justice“.

Il reportage continua con una tappa a Saint-Denis, periferia nord di Parigi, da dove sono partiti in molti, per arruolarsi nelle fila dell’ISIS. Qui abbiamo incontrato abitanti e/o attivisti locali –Mamadou Diarra, Jamesy Rabah e Armel Mombouli– che conoscono la realtà della banlieue e raccontano anche come l’estremismo vi si possa insinuare.


Radicalizzazione in carcere – Ticino e Italia a confronto

Se ne è parlato venerdì 12 aprile 2019 a Lugano in una serata speciale di OTHERMOVIE LUGANO FILM FESTIVAL 2019 in collaborazione con FRANKLIN UNIVERSITY SWITZERLANDTORINO CRIME FESTIVAL

Il Califfato è caduto nel Levante ma il terrorismo di matrice jihadista continua a colpire in Occidente e in altre parti del mondo. Oltre alle incognite e agli interrogativi sul futuro dei foreign fighters, in Europa a preoccupare è anche la radicalizzazione interna che in parte passa dalle carceri, da sempre terreno fertile per gli estremismi di ogni genere. Ma qual è la situazione effettiva dietro le sbarre? Come nasce e come si diffonde il radicalismo nelle prigioni? Quali iniziative di prevenzione vengono messe in campo nelle due realtà vicine del Ticino e dell’Italia? E quali sono il ruolo e i punti di vista della politica e dei legislatori?

Al dibattito hanno partecipato il Consigliere di Stato Norman Gobbi, Direttore del Dipartimento delle Istituzioni (Repubblica e Cantone Ticino); Stefano Laffranchini, Direttore delle Strutture Carcerarie Cantonali; Claudio Bertolotti, analista dell’ISPI (Milano) e direttore di START InSight; Fra’ Ignazio De Francesco, monaco, islamologo, volontario in carcere (Dozza, Bologna). Moderatrice: Chiara Sulmoni.

È seguita la proiezione del documentario:

Dustur di Marco Santarelli | Italia | 2016 | 74’ | vo italiano con sottotitoli in inglese.

Sinossi: Nella biblioteca del carcere di Bologna, un gruppo di detenuti musulmani partecipano a un corso organizzato da insegnanti e volontari sulla Costituzione italiana. Un giovane arabo in attesa del fine pena è alle prese con gli «inverni e le primavere» della libertà e un futuro tutto da scrivere. Un viaggio dentro e fuori il carcere, per raccontare l’illusione e la speranza di chi ha sognato e continua a sognare un «mondo più giusto».

All’interno del carcere si affrontano numerosi temi quali l’uguaglianza, la libertà, il diritto al lavoro e all’istruzione; all’esterno invece scorre la storia del giovane Samad, ex-detenuto marocchino che, in attesa della fine della pena, ottiene il permesso di partecipare agli incontri come libero cittadino. Samad insieme ai suoi ex-compagni proverà a stilare una nuova dustur, che tradotto in lingua araba, significa “costituzione”.

Premi: Cinema du Réel 2016: International Competition – The Youth Award; Italia in Doc – Bruxelles 2016: Concorso – Premio del Pubblico; Torino Film Festival 2015: Italiana.doc – Premio Avanti, Premio Gli Occhiali di Gandhi


ArtLords – Dall’Afghanistan a Lugano per disegnare la pace

ArtLords è un gruppo di artisti afghani noto a livello internazionale per i graffiti a sfondo sociale che dipinge sui muri anti-esplosione nella città di Kabul. Questi muri proteggono i ministeri e le organizzazioni internazionali dai numerosi attentati che colpiscono la capitale. Dal 30 aprile al 7 maggio due co-fondatori del movimento, Omaid Sharifi e Kabir Mokamel, saranno ospiti a Lugano (Svizzera), dove incontreranno il pubblico nel corso di una serie di eventi e dove dipingeranno un bellissimo murale dedicato alla Città. Anche i cittadini e i visitatori potranno partecipare alla realizzazione del grande dipinto.

PROGRAMMA COMPLETO DELLA SETTIMANA CON ‘ARTLORDS’

FLYER DELLA MANIFESTAZIONE 

Il nome ArtLords è una provocazione pacifica nei confronti dei cosiddetti war lords, i signori della guerra che ancora oggi controllano molte regioni del Paese.

Nel corso degli anni il gruppo ha dato lavoro a più di 40 persone, permettendo a molte famiglie di sopravvivere. I dipinti mirano a sensibilizzare la popolazione locale dell’Afghanistan attraverso immagini forti. I temi affrontati sono molti: dalla lotta alla corruzione alla violenza sulle donne, dal lavoro minorile alla perdita delle tradizioni afghane.

C’è anche START InSight per parlare di Afghanistan tra guerra e pace

Incontro con ArtLords
Studio Foce
02.05 | 20:00
Omaid Sharifi e Kabir Mokamel incontrano il pubblico con il supporto e la partecipazione di Chiara Sulmoni e Claudio Bertolotti di START InSight. Un evento gratuito aperto a tutti, in cui gli artisti parleranno del movimento ArtLords e del loro lavoro. Grazie agli ospiti presenti si conoscerà meglio l‘Afghanistan, territorio tra guerra e pace.

In galleria con ArtLords
Galleria Doppia V
03.05 | 18:00
Esposizione dedicata al movimento ArtLords con fotografie, libri, opere, filmati ed incontro con due suoi esponenti: Omaid Sharifi e Kabir Mokamel. Presentazione a cura di Chiara Sulmoni. La mostra rimarrà aperta fino al 07.05.2019 dalle 14:00 alle 17:00.


La svizzera START InSight tra i promotori di ReaCT: l’Osservatorio su radicalismo e terrorismo alla Camera dei Deputati

Prevenire il radicalismo per contrastare il terrorismo. È il tema della mattina di studio in programma mercoledì 17 aprile con inizio alle 09.30 a Roma, presso la Camera dei Deputati, Sala “Tatarella” (Via Uffici del Vicario, 21), durante la quale verrà presentato ufficialmente ReaCT il nuovo Osservatorio sul radicalismo e il contrasto al terrorismo. L’evento è patrocinato dal Ministero della Difesa.

I vari interventi permetteranno di fare il punto della situazione in Italia e di ragionare su prospettive europee, offrendo spunti di lavoro.
Il Ministro della Difesa Elisabetta Trenta aprirà il convegno mentre al tavolo dei relatori siederanno Claudio Bertolotti (Ce.Mi.S.S.); Paola Giannetakis (Università Link Campus); Andrea Carteny (CEMAS); Marco Lombardi (ITSTIME); Andrea Manciulli (Europa Atlantica); Matteo Bressan (SIOI); Chiara Sulmoni (START InSight); Luigi Iovino (Deputato, Commissione Difesa); Alberto Pagani (Deputato, Commissione Difesa); Claudio Galzerano* (Servizio per il Contrasto dell’Estremismo e del Terrorismo Esterno, DCPP/UCIGOS); Roberto Piscitello (Direttore generale del DAP); Stefano Dambruoso*, Magistrato.

Chiuderà l’incontro il Sottosegretario di Stato alla Difesa On. Angelo Tofalo. Moderano i tre panel: Romina Rapisarda (Università La Sapienza), Domitilla Savignoni (giornalista TG5), Frediano Finucci (giornalista de La7).

L’Europa negli ultimi anni si è scoperta incubatrice di jihadisti, reclutatori, militanti e simpatizzanti delle ‘bandiere nere’ o di altre sigle estremiste. Con la radicalizzazione (non solo islamista) ci confronteremo ancora a lungo, a dirlo sono i numeri e i fatti.

Da qui l’importanza dell’inchiesta e della ricerca, che da un punto di vista multidisciplinare e comparativo, permette di confrontare anche ciò che viene fatto nelle diverse nazioni per contrastare il fenomeno, fornendo prospettive e dati utili a chi si muove sul territorio nel settore della prevenzione. Nasce così l’idea di fondare l’Osservatorio sulla Radicalizzazione e il Contrasto al Terrorismo – ReaCT – sotto forma di un tavolo tecnico-accademico che unisce la competenza professionale e operativa con la ricerca e lo studio sul campo: una realtà non a scopo di lucro finalizzata a raccogliere e promuovere analisi, approfondimenti e iniziative attorno al tema. L’obiettivo è di mettere a disposizione le capacità e le conoscenze dei singoli partner e membri dei suoi vari organi, a favore del dibattito pubblico e delle istituzioni impegnate nel contrasto al radicalismo e al terrorismo.

ReaCT nasce su iniziativa di una ‘squadra’ composta da esperti e professionisti della società svizzera START InSight di Lugano, del Centro di ricerca ITSTIME dell’Università Cattolica di Milano, della Link Campus University di Roma, del Centro di Ricerca CEMAS dell’Università La Sapienza e della SIOI sempre a Roma.
A ReaCT hanno anche aderito come partner il Centro di ricerca sulla sicurezza e il Terrorismo (C.R.S.T.) e il Gruppo Italiano Studio Terrorismo (GRIST). Sono media partner di ReaCT le testate Formiche.net, Report Difesa, L’Indro e Cybernaua.it.
L’Osservatorio ReaCT è composto da una Direzione, da un Comitato Scientifico di indirizzo, da un Comitato Parlamentare e da un Gruppo di lavoro permanente.

Il Comitato Scientifico include: Stefano Dambruoso, (Magistrato), Valeria Giannotta (Università di Ankara), Andrea Manciulli (Europa Atlantica, Presidente), Giampaolo Malgeri (LUMSA), Stefano Mele (Presidente della Commissione Sicurezza Cibernetica del Comitato Atlantico Italiano), Raffaello Pantucci (RUSI – ISS, Direttore), Niccolò Petrelli (Università Roma Tre), Marco Cochi (Link Campus), Michele Pierri (Formiche.net, Direttore), Alessandro Politi (Nato Defense College Foundation, Direttore), Ranieri Razzante (CRST, Direttore), Alessandro Ricci (Università di Roma 2), Piero Schiavazzi (Link Campus), Luis Tome (Università di Lisbona, Centro Observare, Direttore), Francesco Tuccari (Università di Torino), Maurizio Zandri (Link Campus).


Beirut – 5 giorni di confronto su Intelligenza artificiale e Difesa

Libano: il congresso denominato ‘Artificial Intelligence in Security e Defence’ ha raccolto a Beirut esperti, accademici, aziende, militari di 42 paesi per fare il punto della situazione, presentare criticità e risultati incoraggianti, analizzare gli scenari futuri sull’utilizzo delle tecnologie intelligenti nei settori della Sicurezza e della Difesa.

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Centosei le relazioni scientifiche presentate prima della conferenza internazionale, quarantanove quelle selezionate sulla base della peer-to-peer review anonima e ammesse alla presentazione di fronte agli oltre cento rappresentanti di governi, imprenditori, esperti civili e militari.

Fra questi, anche il paper di Claudio Bertolotti e Chiara Sulmoni, sulle applicazioni militari dell’intelligenza artificiale nel contesto dell’evoluzione della guerra contemporanea, con un affondo basato su una serie di prospettive sull’impiego coordinato di unità multiple (swarming, sciami) di droni e robot comandate da remoto o in grado di operare in maniera autonoma (machine teaming), frutto di un confronto avviato da DEFTECH per armasuisse, l’Ufficio federale dell’armamento della Confederazione elvetica.